Mangiare cibo “gluten free” solo se necessario. È quanto afferma l’Unione Nazionale Consumatori, che interviene sull’abitudine – a quanto pare, sempre più diffusa – di eliminare dalla dieta alimenti contenenti il glutine, nella convinzione che facciano male all’organismo. “Privarsi del glutine non vuol dire mangiar sano – afferma Massimiliano Dona, Segretario generale dell’associazione – E’ una moda che giunge da oltreoceano e che fino ad oggi non sembrava avere particolare appeal sugli italiani, così affezionati a pasta, pane e dolci. Il boom di negozi gluten free farebbe pensare però ad un’inversione di marcia”.
Per Dona, più che di aumento dei malati di celiachia “sembrerebbe l’ennesima trovata del marketing che ha eccitato gli animi dei soliti ‘salutisti fai da te’, ai quali vorremmo però ricordare che privarsi drasticamente di un componente della dieta, se non è strettamente necessario, non fa assolutamente bene al nostro corpo. Senza contare – conclude Dona – il costo considerevole dei cibi senza farina di frumento. Non sorprende che le aziende produttrici gonfino le stime degli allergici puntando su questo settore, nella sola speranza, credo, di rimpolpare i propri bilanci”.


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