Ogni anno a livello globale un terzo di tutti i prodotti alimentari destinati al consumo umano (1,3 miliardi di tonnellate) va perso o sprecato, con enormi perdite finanziarie e sperpero di risorse naturali. Solo in Europa, ogni anno si sprecano circa 88 milioni di tonnellate di prodotti alimentari, con costi connessi che, secondo le stime dell’UE, ammontano a 143 miliardi di euro.

Il maggiore utilizzo (e abuso) di medicinali antimicrobici nell’assistenza sanitaria e in veterinaria contribuisce a un aumento del numero di microrganismi patogeni resistenti ai medicinali usati per contrastarli, ad esempio gli antibiotici. Per questo motivo la resistenza antimicrobica costituisce una minaccia sempre più concreta, che secondo alcuni studi potrebbe causare addirittura 10 milioni di vittime l’anno e perdite superiori a 85 milioni di euro per l’economia globale entro il 2050.

Oggi il Commissario per la Salute e la sicurezza alimentare Vytenis Andriukaitis e il Direttore generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO) José Graziano da Silva hanno concordato di intensificare la collaborazione tra le due organizzazioni nell’affrontare il problema degli sprechi nelle filiere alimentari e della resistenza antimicrobica.

In una lettera d’intenti firmata oggi, la FAO e l’UE si impegnano a collaborare strettamente al fine di dimezzare gli sprechi alimentari pro capite entro il 2030, un obiettivo stabilito nel quadro della nuova agenda globale per gli obiettivi di sviluppo sostenibile, e a intensificare la cooperazione nell’affrontare la diffusione della resistenza antimicrobica nelle aziende agricole e nel sistema alimentare. Il rafforzamento della collaborazione annunciato oggi testimonia le priorità comuni della FAO e dell’UE nell’ambito della sicurezza alimentare.


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