Truffa in mense di scuole e ospedali a Napoli, Adoc: scandalo gravissimo
Cibo avariato o scaduto nelle mense scolastiche ed ospedaliere: è uno scandalo, più che una semplice truffa, quello venuta alla luce oggi a Napoli, grazie alle indagini condotte dai Carabinieri del Comando Provinciale e del Gruppo Carabinieri Tutela per la Salute: una cinquantina di persone avevano dato vita a un’associazione per delinquere che, dal 2009, si era resa protagonista di numerosi reati contro la pubblica amministrazione, riconducibile – secondo l’accusa – a una società, la Puliedil srl, che opera nel settore delle mense scolastiche e ospedaliere. Sei le misure cautelari nei confronti di imprenditori, dirigenti sanitari ospedalieri e ausiliari sanitari accusati di una serie di reati quali associazione per delinquere, corruzione, truffa, frode nelle pubbliche forniture, falso e turbata libertà degli incanti.
Gli episodi di corruzioni sarebbero avvenuti sia nel corso del procedimento amministrativo relativo alle gare d’appalto bandite dagli enti locali (in questo caso – secondo l’accusa – anche grazie alle collusioni di amministratori locali), sia durante la gestione dei servizi di refezione forniti a seguito dell’aggiudicazione degli appalti (in questa circostanza – sempre secondo l’accusa – con la compiacenza di funzionari sanitari delle ASL). In particolare, alla fine sarebbero stati somministrati alimenti e prodotti diversi, per quantità e qualità, da quelli stabiliti nelle gare d’appalto ad alunni delle scuole e degenti di strutture ospedaliere.
L’Adoc reputa gravissimo il caso. “E’ gravissimo che sia stato distribuito cibo scaduto o avariato a bambini o anziani – dichiara Lamberto Santini, Presidente dell’Adoc – i due soggetti più deboli per cui una sana e corretta alimentazione è fondamentale per il loro sostentamento. Ancora una volta il nostro plauso vai ai Carabinieri che operano per la tutela della salute, il loro operato è preziosissimo per la difesa della salute dei consumatori e dei cittadini. Ad ogni modo occorrono maggiori controlli all’origine, non è possibile che ancora si verifichino questi scandali nel settore alimentazione italiano.”