Storie italiane. Al Gambero Rosso una menzione speciale per…il coraggio
Evidentemente i curatori della guida ‘Gambero rosso’ non conoscono a fondo i napoletani e così, con sprezzo del pericolo, hanno assegnato i “Tre spicchi” a tre pizzerie nessuna della quali – udite, udite – made in Naples. Sul podio, nell’edizione 2013 della famosa guida che detta legge tra i gourmand, i Tigli di San Bonifacio, nel Veronese, insieme alle romane Sforno e La Fucina e all’Antica Osteria Pepe di Caiazzo (Caserta). Verona, Roma e…Caserta, capite, i rivali. Cos ‘e pazz, direbbero a Napoli. Feriti nell’orgoglio, dico io che con fierezza porto ‘il Vesuvio nel cuore’.
Inevitabile la rivolta. I pizzaioli veraci napoletani sono scesi in piazza, primo fra tutti Gino Sorbillo, titolare dell’omonima pizzeria ai Tribunali, che insieme ai cittadini e ad altri maestri della pizza hanno chiesto al fondatore di Gambero Rosso, Stefano Bonini, i motivi “di una scelta che appare più dettata da motivi politici ed economici che culinari”. Fortunati i passanti che ieri hanno percorso le caratteristiche vie del centro storico dove andava in scena la protesta: per tutti la tradizionale pizza a portafoglio. Chissà assaporando quel gusto inconfondibile, inimitabile in quanti avranno pensato che la pizza nella città di Romeo e Giulietta è più buona. Mah!
Adesso dico io. La pizza a Verona non l’ho mai mangiata, preferisco il bollito e la pearà. Da Sforno, essendo romana di adozione, ci sono stata e la pizza è buona e al titolare va il merito di aver sperimentato gusti nuovi. Su Caserta…passo. Però non è possibile che a Napoli e provincia non ci sia nemmeno una pizzeria degna di essere segnalata dal Gambero Rosso. Almeno per…devozione.
di Valentina Corvino
E’ la sapiente proclamazione arriva nientepocodimenoche dal Gambero Rosso, guida di cibo, vino e viaggi. Dunque dicevamo, la pizza migliore viene prodotta a san Bonifacio,pochi chilometri da Verona, da tale Simone Padoan (tipico cognome napoletano), titolare della pizzeria Tre spicchi.