Spreco alimentare, conto alla rovescia per dimezzarlo in cinque anni (Foto Pixabay)

Cinque anni per dimezzare lo spreco alimentare. L’edizione 2025 della Giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare, che si svolgerà il 5 febbraio prossimo, farà partire il conto alla rovescia per arrivare in cinque anni, da qui al 2030, al dimezzamento dello spreco alimentare, secondo quanto richiede l’obiettivo 12.3 dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.

Dimezzare lo spreco alimentare, sia nella vendita al dettaglio che nelle case dei consumatori, e ridurre le perdite di cibo durante le catene di produzione e di fornitura è infatti il traguardo prospettato dall’obiettivo numero 12 dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile adottata dalle Nazioni Unite il 25 settembre 2015.

“Entro il 2030, dimezzare lo spreco alimentare globale pro-capite a livello di vendita al dettaglio e dei consumatori e ridurre le perdite di cibo durante le catene di produzione e di fornitura, comprese le perdite del post-raccolto”, si legge nell’Agenda 2030.

Il punto di partenza degli obiettivi di sostenibilità delle Nazioni Unite riguarda la stima che, in tutto il mondo, 1,3 miliardi di tonnellate di cibo vanno sprecate ogni anno, mentre quasi 1 miliardo di persone soffre di denutrizione e un altro miliardo soffre le fame. (Fonte: UNRIC).

 

Spreco alimentare in crescita. Offerte sotto accusa? Federconsumatori: “Lettura semplicistica” (Foto Pixabay)

 

Spreco alimentare, Italia

E l’Italia come si sta comportando? Secondo gli ultimi dati dell’Osservatorio Internazionale Waste Watcher, nel 2024 lo spreco alimentare è risalito: ogni settimana sono finiti nel bidone della spazzatura ben 683,3 grammi di cibo pro-capite, rispetto ai 469,4 grammi rilevati nell’agosto 2023).

Ai primi posti dei cibi più sprecati ci sono la frutta fresca, le verdure, il pane fresco, le insalate, cipolle/aglio/tuberi, “vale a dire i prodotti principe della Dieta Mediterranea”, ricorda una nota di Spreco Zero.

Nell’analisi dell’Osservatorio, il 42% dei cittadini individua la causa dello spreco familiare nel fatto di dover buttare la frutta e la verdura conservata nelle celle frigo perché una volta portata a casa va subito a male. E il 37% sostiene di buttare via gli alimenti perché i cibi venduti sono già vecchi. Solo il 23% è disposto a programmare i pasti settimanali, e il 75% degli intervistati non è disposto o non è capace di rielaborare gli avanzi in modo creativo.

Il tema della Giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare, giunta alla dodicesima edizione, sarà #Tempodiagire, #Timetoact, con l’obiettivo di raggiungere e sensibilizzare la società, dalle istituzioni alle aziende, dalle scuole ai cittadini, intorno alle strette implicazioni fra spreco alimentare e impatto ambientale.

Gli eventi sono promossi per iniziativa della campagna Spreco Zero di Last Minute Market con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente, dell’ANCI e di RAI per la sostenibilità e si svolgeranno a Roma martedì 4 febbraio, dalle 11 nello Spazio Europa – sede di Rappresentanza Permanente del Parlamento e della Commissione Europea.

Sarà l’occasione per la presentazione del nuovo rapporto dell’Osservatorio Waste Watcher International con i dati del “Caso Italia” 2025, un’indagine promossa dalla campagna Spreco Zero in sinergia con l’Università di Bologna e IPSOS, dedicata allo spreco alimentare e alle abitudini di fruizione e gestione del cibo.


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