fenomeni di consumo

Quasi il 50% dei consumatori ha dichiarato di aver modificato le proprie abitudini di spesa alimentare dopo i mesi del lockdown della primavera 2020. È quanto emerso da un sondaggio realizzato tramite 767 questionari nell’ambito del progetto TAG YOUR FOOD, fino ad oggi compilati da consumatori in prevalenza lombardi (96%).

Il progetto è realizzato nell’ambito del Programma generale di intervento della Regione Lombardia con l’utilizzo dei fondi del Ministero dello Sviluppo Economico – Ripartizione 2018, promosso dalle Associazioni di Tutela dei Consumatori ed Utenti Cittadinanzattiva Lombardia APS (capofila), Lega Consumatori, Movimento Difesa del Cittadino, Unione Difesa Consumatori e Unione Nazionale Consumatori.

“Questa indagine è unica nel suo genere; sono stati, infatti, interpellati direttamente i consumatori attraverso la somministrazione di un questionario curato grazie ad una convenzione con l’Università Cattolica – Centro per lo studio della Moda e della produzione culturale, nella persona del Dr. Flavio Merlo che seguirà la ricerca, dichiara Liberata Dell’Arciprete, Segretario Regionale di Cittadinanzattiva Lombardia APS, capofila del progetto.

Spesa alimentare, cambia l’attenzione per la filiera produttiva

Emerge, in particolare, che oltre i due terzi degli intervistati ha modificato le proprie abitudini rispetto al punto vendita e che il 51% ha variato la composizione del carrello, ossia la tipologia di beni acquistati.

Ma ciò che rileva di più sono i cambiamenti riguardo l’attenzione per la filiera produttiva dei beni alimentari e la loro conservazione (61%), seguita da un diverso modo di scegliere il tipo di confezionamento (58%).

“Questi dati – spiegano le associazioni – trovano conferma nelle risposte relative ai comportamenti di acquisto agiti durante il lockdown, quando l’attenzione per la scadenza dei prodotti è stata elevatissima (5,2 punti su sette) seguita dall’incremento di acquisiti di prodotti confezionati (4,8 punti su sette)”.

 

Supermercato

 

Per quanto riguarda i punti vendita, se è vero che sono aumentati gli acquisti presso i supermercati (4,8 punti), è altrettanto interessante notare che si è registrata una riscoperta dei negozi di vicinato (4,5 punti).

“Dai primi risultati – prosegue Dell’Arciprete – il quadro sembra essere già molto chiaro e non solo in termini di scelta del prodotto/i alimentare/i. La pandemia, infatti -tra le altre cose- ha condizionato la scelta dei consumatori nell’acquisto di prodotti alimentari, anche in relazione a: packaging, scadenza ed etichette nutrizionali”.

Durante il lockdown sono cambiate le dinamiche di acquisto

Pasta e riso sono gli alimenti che i consumatori affermano di aver acquistato in maggior quantità rispetto alle precedenti abitudini di spesa alimentare (4,5 punti).

L’indagine sottolinea, inoltre, che il consumatore durante il lockdown ha modificato le dinamiche di acquisto: ha diversificato i punti vendita in funzione dei beni e ha cercato certezze puntando molto sulla durata dei beni e sul packaging e, in seconda battuta, sulla consapevolezza e la fiducia generate da una lettura più attenta delle etichette e da una maggiore attenzione per i prodotti italiani (4,4 punti).

Nelle famiglie con almeno 4 persone, quindi in presenza di figli, si osserva una dinamica generale simile al campione complessivo, ma si osserva una maggiore attenzione per conservazione, confezionamento e filiera dei prodotti alimentari.

“Complimenti per lo studio effettuato. Oggi più che mai abbiamo bisogno di informazioni utili per mettere in atto politiche efficaci per lo sviluppo e la crescita del nostro tessuto sociale ed economico”, ha osservato l’assessore allo Sviluppo Economico di Regione LombardiaAlessandro Mattinzoli.

“Il Coronavirus ha fatto riemergere la strategicità del settore agroalimentare: i consumi di cibo e bevande sono stati e continuano a essere tra i pochi che hanno segnato delle variazioni positive, dimostrandosi anticiclici rispetto alle altre filiere – ha commentato Giovanni Daghetta, Presidente di Cia Lombardia, partner di progetto. – Questo grazie agli agricoltori che sono rimasti a lavorare in prima linea garantendo ogni giorno cibo sano e sicuro al paese. Cia ha attivato anche il sito https://iprodottidalcampoallatavola.cia.it/ che consente a tutti, restando a casa, di acquistare e consumare, ogni giorno, prodotti della terra, ma anche piatti della tradizione”.


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