Imballaggi per alimenti, Altroconsumo: sostanze tossiche su ambiente e salute
Si chiamano Pfas, sono sostanze fluorurate usate per rendere impermeabili al grasso e all’acqua gli imballaggi per alimenti, dal contenitore dell’hamburger ai cartoni della pizza. L’autorità per la sicurezza alimentare in Danimarca ha posto limiti stringenti, ma nel resto d’Europa li ingeriamo senza regole, perché sono ovunque.Lo scorso 6 ottobre 2016 il Parlamento Europeo ha adottato una Risoluzione sull’attuazione del Regolamento (CE) 1935/2004 riguardante i materiali e gli oggetti destinati al contatto con gli alimenti. E’ l’atto con cui si esorta la Commissione Europea a sviluppare delle misure specifiche per le 13 categorie di materiali destinati al contatto con gli alimenti, indicando tra quelli considerati prioritari gli imballaggi in carta e cartone. In commercio esistono già imballaggi alternativi più sicuri che potrebbero essere adottati dal sistema.
Altroconsumo ha scritto al Ministro della Salute Lorenzin e a Giuseppe Ruocco, Direttore Generale – DG igiene e sicurezza degli alimenti e della nutrizione del Ministero della Salute- chiedendo un incontro urgente e ai Parlamentari europei, insieme al Beuc, per garantire la sicurezza dei consumatori dando un seguito alla risoluzione espressa dal Parlamento Europeo sull’applicazione del Regolamento sui materiali destinati al contatto con gli alimenti.
Intanto, i test di laboratorio che Altroconsumo ha condotto per l’Italia con altre quattro associazioni indipendenti europee, Danish Consumer Council (Danimarca), DECO (Portogallo), OCU (Spagna) e Test-Achats (Belgio) hanno documentato la presenza di sostanze indesiderate nei contenitori alimentari utilizzati in fast food e pizzerie.
Dalle analisi in laboratorio di 65 campioni di imballaggi alimentari – 13 di provenienza italiana – risulta che i composti fluorurati sono intenzionalmente usati per il trattamento delle superfici degli imballaggi in carta e cartone; il tenore in fluoro organico eccede in 63 campioni su 65 il valore limite raccomandato dall’Autorità Danese per la sicurezza alimentare, all’avanguardia sulla tutela della salute dei consumatori; rinvenute sostanze tossiche in metà dei campioni esaminati; alcune di queste sono nell’Elenco europeo delle sostanze estremamente problematiche (Substances of Very High Concern), come il PFOA, composto chimico che riduce la fertilità e danneggia il feto.