CTCU: lo Speck Alto Adige IGP non mantiene le promesse
Lo “Speck Alto Adige IGP” mantiene le promesse della pubblicità? E’ quanto si è chiesto il CTCU che ha messo alla prova 15 confezioni di prodotto. “Per ciascun “pezzo” abbiamo controllato il rispetto dei criteri di qualità. Inoltre, su un certo numero di campioni, in laboratorio è stato determinato il contenuto di sostanze inibenti, sale e benzopireni” spiega l’Associazione. Stando alle informazioni contenute nell’opuscolo “Speck Alto Adige IGP – Tipicamente gustoso”, pubblicato nel febbraio del 2012 dal Consorzio Tutela Speck Alto Adige, gli ispettori controllano, fra l’altro, il rapporto tra carne magra e grassa (ovvero il taglio a regola d’arte), il contenuto di sale (max. 5%), la consistenza, il profumo ed il sapore. Nell’opuscolo inoltre si parla di “cosce suine magre, sode e provenienti da allevamenti trattati correttamente”, affumicati con “poco fumo, tanta aria fresca” tramite un “affumicatura leggera” nella quale la “temperatura del fumo non può superare i 20° C”, e che infine hanno “circa 22 settimane di tempo per stagionare”.
I risultati? Secondo il CTCU lo speck non mantiene tutte le promesse della pubblicità. Criteri di qualità auto-imposti, purtroppo, tendono a essere efficaci soltanto nella misura dell’efficacia dei controlli eseguiti. Pertanto in futuro l’erogazione di ogni finanziamento pubblico dovrebbe dipendere da effettivi controlli della qualità, avvalendosi di criteri trasparenti, severi e comprensibili anche per i consumatori. In mancanza di ciò si arriverebbe a prolungare questo inganno a danno dei consumatori con sperpero di denaro dei contribuenti.
Nel dettaglio. Per ciò che concerne la presenza di benzopireni (sostanze cancerogeni), 6 campioni sono stati analizzati dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie. All’esito dell’esame tutti i campioni sono risultati a norma. Il valore limite per i benzopireni è di 5 ppm; in un campione è stato riscontrato un valore di 3,4 ppm. L’Istituto ha anche verificato, su 3 campioni, la presenza di sostanze inibenti; nessun campione conteneva tale sostanza.
Il laboratorio analisi alimenti della Provincia Autonoma di Bolzano ha inoltre rilevato il contenuto di sale, nitrati e nitriti in 13 campioni. 5 campioni superavano il valore di 5% auto-imposto dal Consorzio (un campione addirittura ne conteneva 6,5%). Il nitrato (sale per salmistratura), che determina il colore e l’aroma dello speck, superava il valore limite previsto per legge (250 mg/kg) in un solo campione. In tutti i campioni, invece, i nitriti erano inferiore al valore limite previsto di 50 mg/kg. Vi è da aggiungere che tutti i campioni avevano un contenuto di sale sopra il 3%, che per la maggior parte delle persone si traduce in un sapore “troppo salato”.