Conservazione cibi, Consumatori: emergenza estiva ma servono più poteri
Dal pesce ai prodotti lattiero-caseari, dalle bibite alla carne, dalla pasta fresca alle uova, cambia il prodotto ma l’illecito è lo stesso: cattiva conservazione, date di scadenza superate da tempo e provenienza ignota. Questa è sicuramente un’emergenza che non consce stagione anche se d’estate, con il caldo, aumentano i rischi legati alla conservazione e refrigerazione dei cibi. E in questo contesto aumenta di importanza il lavoro svolto dai Nas anche se, come notano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, presidenti Federconsumatori e Adusbef, “fino a quando non ci saranno norme precise e severe, che prevedano la detenzione ed il ritiro definitivo delle autorizzazioni per chi smercia prodotti avariati o non conformi, non esisterà un vero deterrente in grado di arginare questi vergognosi fenomeni”.“Non si può continuare ad esitare sulla sicurezza alimentare dei cittadini: si tratta di un tema troppo importante, che tocca da vicino la salute e, per questo, deve essere garantito con tutte le misure necessarie” concludono i Presidenti. Comunque degno di nota l’intensificazione dei controlli operati dai Carabinieri dei Nas in sinergia con il ministero della Salute. Nelle ultime settimane i Carabinieri dei 38 Nuclei dislocati sul territorio nazionale hanno effettuato oltre 2.800 ispezioni nei confronti dell’intera filiera agroalimentare, dal settore produttivo a quelli della distribuzione e della ristorazione, rilevando irregolarità nel 37% delle strutture controllate. Sono state sequestrate oltre 700 tonnellate di alimenti di varia natura (prodotti ittici, lattiero-caseari, carne, prodotti da forno e cereali, bibite e bevande) di ignota provenienza, in pessime condizioni igienico-sanitarie, stoccati in ambienti non adeguati, con presenza di evidenti segni di alterazione o con date di scadenza superate, per un valore di quasi 2 milioni di euro.
tutti i comuni hanno i vigili farli intervenire nei super mercati senza aspettare i nas (che non arrivano mai) sarebbe un buon servizio al cittadino. Quando si trovano prodotti scaduti non c’è bisogno dei nas, quando in una pescheria c’è puzza di candeggina non servono i nas per capire che il pesce è avariato alcune volte si porta a casa il pesce ma la sorpresa e quando si apre la confezzione, sei sei vicino al punto vendita ritorni indietro, ma se sei lontano lo butti nell’umido, così fai la fine di cornuto e mazziato.