Prodotti agroalimentari di qualità, Istat: primato Italia per Dop, Igp e Stg (Foto Pixabay)

Primato in Italia i prodotti agroalimentari di qualità. Denominazione di origine protetta (Dop), Indicazione geografica protetta (Igp) e Specialità tradizionale garantita (Stg) confermano numeri da primato per l’Italia.

Nel 2022 i produttori certificati nel settore agroalimentare di qualità sono circa 81.400, in lieve aumento rispetto al 2021 (+0,4%). Tra i settori in crescita per numero di produttori si segnala, in particolare, quello delle carni fresche. L’Italia mantiene il suo primato tra i Paesi UE per riconoscimenti nel comparto del cibo e sono in aumento i produttori nel Mezzogiorno: qui si concentra il 41,5% dei produttori e di questi quasi uno su cinque (19,4%) si trova in Sardegna.

La presenza internazionale dell’Italia nel panorama dei prodotti di qualità

La fotografia emerge dal report dell’Istat sui prodotti agroalimentari di qualità, con dati relativi al 2022.

Sono 319 i prodotti agroalimentari italiani di qualità riconosciuti dalla Ue al 31 dicembre 2022, evidenzia l’Istat, contro i 315 del 2021. Al Sud il numero dei produttori aumenta del 2,8%.

“Nel 2022 il prestigio e la qualità italiane nel comparto agroalimentare del cibo certificato mantengono costante il primato per numero di riconoscimenti, con 319 eccellenze riconosciute dall’Unione Europea (UE); seguono Francia (262) e Spagna (205)”, spiega l’Istat.

In tutta La Ue i prodotti agroalimentari di qualità sono 1.466 nel 2022.

Le denominazioni agroalimentari di qualità italiane si rafforzano crescendo di dimensione nel panorama internazionale.

Tra il 2012 e il 2022 il numero dei riconoscimenti segna, infatti, una crescita del 28,6%, passando da 248 a 319. In particolare, spiega l’Istat, cresce il settore degli ortofrutticoli e cereali con un incremento, in termini assoluti, di 23 nuove denominazioni e quelli dei formaggi e degli olii extravergine di oliva, con l’ingresso, rispettivamente, di 11 e 6 nuovi marchi di qualità.

La vocazione territoriale, definita dalle caratteristiche del territorio e dai vincoli dei disciplinari di produzione, si traduce nella localizzazione dei produttori che nel 2022 per il 41,5% si trovano tra il Sud (14,4%) e le Isole (27,1%), il 19,4% nella sola Sardegna (seguita dal Trentino-Alto Adige con il 13,9% e dalla Toscana con il 13,8%). Il 40,4% dei trasformatori opera invece nel Nord del Paese. Nel tempo c’è stata una crescita dei produttori che operano nella filiera di qualità nel Sud del Paese.


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