Sequestrato opificio clandestino a Cerignola, in provincia di Foggia: la Guardia di Finanza ha scoperto che nel posto si adulterava olio extra vergine di oliva e si imbottigliava alcool di contrabbando. Nell’operazione sono state sequestrate anche 58 tonnellate di alcol puro, 4 tonnellate di oli vegetali, vari macchinari per l’imbottigliamento e l’etichettatura del prodotto. Accertata l’evasione di accisa per circa 320.000 euro. 
“Il blitz è avvenuto proprio all’indomani della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del decreto 103/2016 recante le sanzioni contro la contraffazione dell’olio d’oliva, fortemente sostenuto dalla Coldiretti. Tra le principali norme del provvedimento sono previste per la prima volta multe per il cosiddetto “country sounding”, vale a dire l’evocazione di un’origine geografica dell’olio diversa dall’origine dell’olio stesso ma anche per il mancato rispetto del regolamento sugli imballaggi, per la mancata o difforme indicazione in etichetta dell’informazione sulla categoria di olio e per il mancato rispetto dell’obbligo di tenere i registri degli oli d’oliva e di sansa d’oliva. Finalmente – precisa la Coldiretti – non sarà piu’ possibile riportare sulla bottiglia o nel packaging “segni, figure o illustrazioni che possono evocare” un’origine italiana (tricolore, nomi o aggettivi di italianità, paesaggi tipici delle campagne italiane o monumenti ecc.) se l’olio non deriva da olive coltivate in Italia. Si tratta di misure importanti – conclude la Coldiretti – per difendere un settore da primato del Made in Italy che conta su una produzione nazionale di 302.000 tonnellate nel 2014/2015 realizzata da circa 900.000 aziende olivicole dalle quali si sviluppa un volume di affari di 3 miliardi di euro.

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