Ogm, polemica su sentenza Corte di Giustizia UE
Un altro caso di “divergenza di visioni” tra l’Italia e l’Unione Europea in tema di sicurezza alimentare. L’oggetto della discussione sono gli Organismi geneticamente modificati: la Corte di Giustizia dell’UE ha emesso un’ordinanza secondo cui la messa in coltura di varietà Ogm autorizzate dall’UE non può essere sottoposta a procedure nazionali. La Corte ha dato ragione all’imprenditore Giorgio Fidenato, che aveva messo a coltura a Vivaro sementi geneticamente modificate del tipo Mon 810 senza il via libera dello Stato. In pratica la procedura nazionale di autorizzazione all’impiego di varietà Ogm è stata interpretata come non conforme all’ordinamento europeo.
“Una sentenza grave – commenta la Cia-Confederazione italiana agricoltori – che rischia di aprire un pericoloso fronte per le coltivazioni Ogm in paesi come l’Italia che, attraverso un’apposita norma, impedisce la contaminazione da biotech e dove diversi pronunciamenti del Parlamento e la stessa opinione della stragrande maggioranza dei cittadini si sono espressi apertamente contro l’utilizzo degli organismi geneticamente modificati. Ora è indispensabile che il governo decida subito sulla clausola di salvaguardia per tutelare la qualità e la tipicità della nostra agricoltura.”
La Cia ricorda che in Senato è stato approvato, nei giorni scorsi, un ordine del giorno con il quale s’impegna il governo ad adottare rapidamente la clausola di salvaguardia contro gli Ogm. “D’altra parte, l’agricoltura italiana – afferma la Cia – non ha bisogno degli Ogm. Una contrarietà che non scaturisce da una scelta ideologica, ma dalla consapevolezza che l’utilizzazione del biotech può annullare la nostra idea di agricoltura. Annullare l’unico vantaggio competitivo dei suoi prodotti sui mercati: quello della biodiversità. Non si tratta di una posizione oscurantista. Tutt’altro. Chiediamo alla scienza di continuare a contribuire alla crescita di questo tipo di agricoltura. E questo lo si può fare senza ricorrere agli organismi geneticamente modificati, come, del resto, è avvenuto fino ad oggi con risultati eccezionali.
“Dopo l’ordinanza della Corte di Giustizia, nulla cambia perché si applica comunque la legge n. 5 del 2005” afferma la Task Force per un’Italia libera da Ogm. “La non definitiva risoluzione della vicenda Ogm va però avanti ormai da troppo tempo e questa deve essere l’occasione per chiudere definitivamente una questione sulla quale cittadini, agricoltori, rappresentanze economiche e sociali, Regioni ed il Parlamento si sono espressi già tantissime volte. Chiediamo quindi al Governo il completamento della procedura di adozione della clausola di salvaguardia come peraltro già sollecitato da tutti i gruppi parlamentari al Senato la settimana scorsa con una mozione votata all’unanimità e come già fatto da tempo da diversi Paesi Europei”.
Giustizia e’ stata fatta !!
Anche in Italia si apre una stagione nuova, gli agricoltori hanno la possibilità di scelta su cosa fare del proprio campo.
Gli oscurantisti sono stati sconfitti, coloro i quali mangiano ogm da 15 anni almeno ma non permettono agli agricoltori italiani di poter competere ad armi pari con il mercato internazionale.
La salvaguardia della nicchia dei prodotti titpici italiani è un’autentica bufala, basti guardare cosa si esporta.
Rendiamo grazie a quell’agricoltore illuminato invece, che ha sconfitto prima di tutto l’ignoranza imperante in materia e ha dato un doveroso schiaffo alle associazioni di categoria degli agricoltori, indegne di rappresentarli!
Firmato un agricoltore evoluto