Ogm in Friuli, Legambiente: moratoria immediata
Legambiente chiede una moratoria immediata che impedisca la coltivazione Ogm in Friuli Venezia Giulia. Non piace, all’associazione ambientalista, il documento regionale sulla coesistenza fra ogm e colture convenzionali proposto dalla Regione, che ha aperto su questo una consultazione fra le parti. Il documento prevede, fra l’altro, che chi intende coltivare varietà ogm dovrà partecipare a un corso di formazione di almeno otto ore sulle caratteristiche degli ogm e sulla normativa vigente, e prevede una tariffa da versare annualmente all’Agenzia regionale per lo sviluppo rurale a copertura dei costi che l’ente dovrà sostenere per i dovuti accertamenti tecnici. Gli agricoltori di mais GM saranno inoltre tenuti a rispettare una distanza di isolamento di 500 metri dagli altri campi e una zona cuscinetto di 250 metri.
“Il Friuli Venezia Giulia spalanca le porte agli Ogm – denuncia Legambiente – Dopo le semine illegali e l’altrettanto illegale raccolto delle piante geneticamente modificate nel mese di ottobre, la Regione propone ora una bozza di documento sulla regolamentazione della coesistenza tra agricoltura tradizionale e geneticamente modificata che, di fatto, apre le porte alla contaminazione e quindi alla diffusione incontrollata degli Ogm in agricoltura, mettendo a rischio tutto il comparto agricolo italiano, finora votato alla qualità, alla tipicità e al biologico”.
“La giunta Serracchiani – ha dichiarato il presidente nazionale di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza – ha una enorme responsabilità, perché non solo ha permesso che fosse coltivato il mais transgenico non autorizzato ma non è intervenuta nemmeno successivamente applicando le norme nazionali che regolano l’immissione di Ogm. Nulla ha fatto nemmeno per gestire la raccolta di tale mais continuando a trascurare un tema delicatissimo per la sicurezza e l’economia del nostro Paese”.
“A completare questo quadro – ha aggiunto il presidente di Legambiente Friuli Venezia Giulia Elia Mioni – la giunta regionale ha presentato ora una proposta di regolamentazione del settore assolutamente debole, che non garantisce affatto la non contaminazione delle produzioni di qualità e delle coltivazioni biologiche, né la sicurezza alimentare dei consumatori”. L’associazione chiede dunque una moratoria regionale immediata che impedisca l’immissione di Ogm in agricoltura e l’applicazione delle normativa nazionale che dall’agosto 2013 vieta per 18 mesi la coltivazione di mais Ogm in Italia.
Chissa quando nel nostro paese saremo coerenti e smetteremo di sentire le fesserie dette da chi campa speculando sui problemi del paese come quelli di Legambiente. Il problema non è piantare prodotti ogm il problema e consumarli. O si vieta il consumo o tutto è inutile. Che senso hanno tutte queste chiacchiere quando la grande distribuzione da cui si servono l’ottanta per cento degli italiani (i poveri non i benestanti del cigno verde….) vende a prezzi bassissimi prodotti ogm stranieri ? è vergognoso ed incoerente che si dica di tutelare quello che è italiano e poi si accetti che gli italiani mangino i prodotti geneticamente modificati.