Un’estesa frode nel settore oleario che coinvolge diversi paesi del Mediterraneo. Il sequestro di oltre 43 mila quintali di olio extravergine di oliva ottenuto dalla illecita miscelazione con materie prime di categoria inferiore e di scarso pregio, e quello di altri 38 mila quintali di olio extravergine dichiarato 100% italiano e invece “tagliato” con prodotti spagnoli e greci. È l’esito dell’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Siena e denominata operazione “Arbequino”, condotta per il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali dal Dipartimento dell’Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari (ICQRF), in collaborazione con la Guardia di Finanza di Siena.
Sono stati sequestrati 43.239,34 quintali di olio extravergine di oliva ottenuto dalla illecita miscelazione con materie prime di categoria inferiore, quali oli di oliva lampanti e vergini aventi caratteristiche qualitative di scarso pregio. Senza questo intervento i responsabili della frode avrebbero commercializzato questo prodotto falsificandone la categoria qualitativa, con un grave danno per i consumatori. L’indagine ha portato all’ulteriore sequestro di 38.501,52 quintali di olio extravergine di oliva (dichiarato 100% Italiano) ottenuto dalla miscelazione di prodotti di origine spagnola e greca, venduto a numerose ditte imbottigliatrici ad un prezzo assolutamente in linea con le aspettative del mercato nazionale, producendo, anche in questo caso, l’effetto falsato tra qualità e prezzo.
Si trattava di una frode molto estesa che ha coinvolto diversi paesi del Mediterraneo. Per il ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Mario Catania “l’efficace collaborazione tra gli organismi di controllo dello Stato ha impedito una truffa di straordinarie dimensioni ai danni dei nostri consumatori, portando al sequestro di oltre 80 mila quintali di falso olio extravergine ‘Made in Italy”. Una nuova dimostrazione dell’importanza dei controlli effettuati su tutto il territorio a difesa di una delle produzioni più rappresentative della qualità della produzione agroalimentare italiana”.
“L’operazione  – ha detto la Coldiretti – svela il “mistero” delle tante anomalie che si trovano sul mercato dove occorre diffidare da quegli olii che sono venduti a prezzi che non riescono a coprire neanche i costi di raccolta delle olive”.
“In Italia il volume della frode alimentare -ha detto il presidente della Cia-Confederazione italiana agricoltori Giuseppe Politi –  si aggira intorno ai 4 miliardi di euro l’anno. Solo nel settore dell’olio extravergine raggiunge il miliardo e mezzo di euro. E proprio l’olio extravergine contraffatto è un grave problema per l’olivicoltura italiana, che ha visto nei mesi scorsi crollare i prezzi dell’olio extravergine e delle olive”.


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