Malnutrizione infantile, Save The Children: conflitti tra le principali cause dell’insicurezza alimentare
La malnutrizione infantile causa circa 1 decesso su 5 tra i bambini con meno di 5 anni nel mondo, Save The Children lancia la Campagna “La fame mangia i bambini”
Nel 2023 le bambine e i bambini nati in condizione di fame sono stati più di 17.6 milioni, un quinto in più rispetto al 2013. Per sensibilizzare il pubblico sulla condizione della fame nel mondo, alla vigilia della Giornata mondiale dell’alimentazione Save The Children lancia la Campagna “La fame mangia i bambini”.
Ogni 2 secondi al mondo nasce un bambino destinato alla fame, afferma Save The Children: “Quando un bambino non ha nulla da mangiare, è la fame a mangiare il suo mondo, prosciuga ogni energia, spegne ogni curiosità, impedisce l’apprendimento e ferma la voglia di giocare”.
Malnutrizione infantile, la campagna di Save The Children
“La malnutrizione acuta – afferma Save The Children – è causa di circa 1 decesso su 5 tra i bambini con meno di 5 anni nel mondo. Cifra che purtroppo è destinata ad aumentare, poiché i dati non includono l’attuale impatto che l’escalation di violenza nei Territori Palestinesi Occupati sta avendo sulla malnutrizione o sul tasso di natalità nella regione”.
Secondo i dati riportati dall’Organizzazione, la malnutrizione acuta nei bambini è aumentata del 20% tra il 2020 e il 2022 nei 19 Paesi più colpiti da crisi umanitarie, passando da 23 milioni nel 2020 (pre-pandemia) a 27.7 milioni nel 2022. Se i trend attuali verranno confermati, si stima che 128,5 milioni di bambini saranno colpiti da malnutrizione cronica nel 2030, circa la metà dei quali in Africa occidentale e centrale.
Conflitti e cambiamenti climatici all’origine dell’insicurezza alimentare
Nel 2023 la fame ha colpito circa 733 milioni di persone, 152 milioni in più rispetto al 2019: rappresentano 1 persona su 11 a livello globale. La condizione della fame – spiega Save The Children – peggiora in Africa, dove ne soffre il 20,4% della popolazione ovvero 1 persona su 5. La situazione resta stabile in Asia, continente che però continua a ospitare oltre la metà delle persone in condizione di fame nel mondo, e vede una riduzione dei livelli di fame in America Latina. Ma è a Gaza che attualmente si registra il più alto tasso di malnutrizione a livello globale: 1.1 milioni di bambini. Questo dato è pari all’intera popolazione infantile che si trova in uno stato di gravissima insicurezza alimentare a causa del conflitto in corso”.
L’organizzazione evidenzia, quindi, come “i conflitti siano le principali cause dell’insicurezza alimentare per circa 135 milioni di persone in 20 Paesi del mondo: se i bambini sopravvivono alle bombe – sottolinea – si trovano minacciati dalla fame che, in alcuni conflitti, viene utilizzata come una vera e propria arma di guerra“.
“Un anno di guerra a Gaza – riporta Save The Children – è un esempio delle conseguenze disastrose della proibizione dell’accesso umanitario: ben il 96% della popolazione della Striscia sta affrontando un’insicurezza alimentare acuta a livelli critici o anche maggiori, con oltre 495.000 persone arrivate allo stadio più alto secondo la classificazione IPC, e affrontano livelli catastrofici di insicurezza alimentare acuta”.
Ma anche i cambiamenti climatici sono all’origine della malnutrizione nel mondo, per 77 milioni di persone in 18 Paesi, tra cui 33 milioni di minori.