Intolleranze alimentari: cosa sono e come si trattano?
Le intolleranze alimentari sono disturbi piuttosto diffusi nella popolazione. Al momento attuale sono soltanto due quelle riconosciute: l’intolleranza al lattosio e l’intolleranza al glutine
Le intolleranze alimentari sono disturbi piuttosto diffusi nella popolazione; al momento attuale sono soltanto due quelle riconosciute: l’intolleranza al lattosio e l’intolleranza al glutine.
È importante non confondere, come invece spesso avviene, le intolleranze alimentari con le allergie alimentari; queste ultime sono mediate dalle immunoglobuline, c’è quindi un’attivazione del sistema immunitario, cosa che invece non si verifica nel caso delle intolleranze.
Sia allergie che intolleranze alimentari rientrano però nella categoria delle cosiddette “reazioni avverse al cibo non tossiche”.
Data la loro diffusione, scopriamo più da vicino questi disturbi e quali sono i farmaci per intolleranze alimentari più comunemente utilizzati.
Intolleranza al lattosio: la più diffusa
Quella al lattosio è l’intolleranza alimentare più diffusa nel nostro Paese; interessa infatti circa il 50% degli italiani in forme più o meno gravi.
È un’intolleranza enzimatica; è infatti causata dalla carenza o dalla mancanza di lattasi, l’enzima deputato alla scissione del lattosio in glucosio e galattosio al fine di consentirne l’assorbimento a livello gastrointestinale. Il lattosio è un carboidrato contenuto in molti alimenti, ma in particolar modo nel latte, nei latticini e nei formaggi.
I principali sintomi e i segni che caratterizzano l’intolleranza al lattosio sono crampi addominali, diarrea o stipsi, gonfiore addominale e flatulenza. La gravità delle manifestazioni è legata alla quantità di lattosio ingerito e alla gravità del disturbo. Se il disturbo è piuttosto lieve, non è detto che l’ingestione di basse quantità di lattosio scateni i sintomi dell’intolleranza. Talvolta l’intolleranza al lattosio è un problema transitorio che si risolve dopo un periodo in cui si evita l’assunzione di tale zucchero.
Intolleranza al glutine
È necessario innanzitutto puntualizzare che l’intolleranza al glutine non deve essere confusa con la celiachia; quest’ultima è una malattia autoimmune che colpisce soggetti geneticamente predisposti e che può danneggiare gravemente il piccolo intestino.
L’intolleranza al glutine è invece una forma di ipersensibilità al glutine e anch’essa può dar luogo a sintomi e segni simili a quelli dell’intolleranza al lattosio. Anche la celiachia dà luogo a manifestazioni simili, ma è più grave perché crea un danno intestinale, cosa che invece non accade con l’intolleranza al glutine, complesso proteico contenuto nel grano, nel farro, nella segale, nell’avena, nell’orzo ecc.
L’importanza della corretta diagnosi
Le intolleranze alimentari sono disturbi la cui sintomatologia è molto simile a quella di molte altre problematiche che interessano l’apparato gastrointestinale; risulta quindi fondamentale formulare una diagnosi esatta del disturbo che provoca tali manifestazioni poiché solo così si può impostare un corretto piano terapeutico.
Come si trattano le intolleranze alimentari?
Non esistono al momento farmaci in grado di curare definitivamente le intolleranze alimentari.
Nel caso dell’intolleranza al glutine, viene raccomandato al soggetto di seguire, come nel caso di chi soffre di celiachia, una dieta gluten-free, ovvero che escluda tutti i cibi che contengono glutine. In commercio peraltro sono disponibili molti alimenti gluten-free.
I farmaci per intolleranze alimentari eventualmente utilizzati sono quelli che alleviano i disturbi causati da un’ingestione di cibi contenenti la sostanza in questione; a seconda dei casi potranno essere prescritti antidiarroici, antispastici, anti-meteorici ecc.
Nel caso di intolleranza al lattosio, invece, possono risultare utili quegli integratori alimentari che favoriscono la digestione di tale zucchero; si tratta di norma di supplementi nutrizionali a base di enzimi quali alfa-galattosidasi, beta-galattosidasi, tilattasi ecc.
In commercio si trovano anche alimenti delattosati come per esempio il latte privo di lattosio.