Integratori alimentari, FederSalus: settore dinamico che investe e genera lavoro
Qualità dei prodotti, competenza degli addetti, investimenti in innovazione ed export sono gli asset su cui il settore degli integratori alimentari fonda la sua crescita. Con una crescita del 7,3% registrata nel 2017 e un giro d’affari nazionale di quasi 3 miliardi di euro nei canali farmacia e GDO, il comparto degli integratori alimentari ha saputo dare vita ad una filiera di valore fondata sulla qualità riconosciuta da medici, farmacisti e consumatori.
È quanto emerge dall’annuale indagine di settore “La filiera italiana dell’integratore alimentare” a cura del Centro Studi FederSalus.
La stima relativa al fatturato industriale del settore dell’integratore alimentare risulta pari a 2.385 milioni di euro, per un totale di 19.977 addetti. Il valore espresso dalla compagine delle aziende associate a FederSalus, che rappresenta circa il 50% dell’intero comparto, è stimato in 1.186 milioni euro con 10.583 addetti occupati.
Il valore degli investimenti espresso dalla compagine delle aziende associate, con il 50% delle aziende che reinvestono fino al 10% del fatturato degli integratori alimentari, è di circa 119 milioni di euro.
A sostenere gli investimenti ci sono le misure introdotte dal Governo con il piano Industria 4.0. Tra gli incentivi governativi utilizzati dalle aziende: le misure di superammortamento e iperammortamento, volte a supportare gli investimenti funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi, il credito di imposta, come misura volta a stimolare l’attività di ricerca e sviluppo per l’innovazione di processi e prodotti, e il Patent Box che ha interessato il 24% delle aziende rispondenti, la maggioranza delle quali ha presentato domanda proprio per la categoria degli integratori alimentari.
“La crescita del comparto italiano degli integratori alimentari si sta consolidando e il mercato sta raggiungendo una fase di maturità”, afferma Andrea Costa, Presidente FederSalus.
L’industria degli integratori alimentari guarda con positività ai mercati esteri per rispondere al meglio alle sfide del futuro. Il peso del fatturato che deriva dall’export, tra i motori della crescita del settore, è sempre più importante: il 74,6% delle aziende dichiara infatti di aver aumentato le esportazioni. Complessivamente, sul totale fatturato industriale delle aziende associate la quota generata dalle attività verso i mercati esteri vale circa il 21%, con un valore dell’export pari a circa 250 milioni di euro. I paesi più ambiti in prospettiva, oltre all’area euro, sono Russia, Cina e Nord America.
Un importante aspetto riguarda le modalità attraverso cui le aziende operano nei mercati esteri, quasi il 30% dichiara di essere direttamente presente sul territorio, questo segnala una tendenza a strutturarsi in loco con l’obiettivo di superare le barriere in entrata.
A sostegno della crescita del comparto vi è infine la relazione con il medico e il farmacista, che riconoscono all’integratore alimentare un importante ruolo nella prevenzione primaria e li consigliano ai loro pazienti-utenti. La farmacia, si conferma canale di elezione per l’acquisto di integratori alimentari, con un fatturato pari a 2.572,3 milioni.
