Inflazione al 10%, Consumatori: quasi mille euro in più l’anno solo per la spesa alimentare
Inflazione al 10%, i Consumatori: l’emergenza non è finita. Una famiglia con due figli spende 969 euro in più l’anno solo per la spesa alimentare
C’è un dato che ricorre nei commenti dei Consumatori all’inflazione al 10%. Con prezzi di questo tenore, anche se in discesa, l’inflazione al 10% significa che una famiglia con due figli spende 969 euro in più l’anno solo per mangiare. Quasi mille euro in più l’anno solo per la spesa alimentare.
Il calo dell’energia fa dunque scendere un po’ l’inflazione, c’è un effetto gas sui prezzi, ma l’emergenza è ben lontana dall’essere risolta. A dirlo sono le diverse associazioni dei consumatori che fanno i conti con l’ultimo dato Istat sull’inflazione, che conta prezzi in rallentamento – ma pur sempre al 10% – con un carrello della spesa che segna ancora più 12% e prezzi in aumento del 12,6% su prodotti alimentari e bevande analcoliche.
Assoutenti: emergenza prezzi non è superata
Per Assoutenti “l’emergenza prezzi non è ancora superata, e il ribasso dell’inflazione registrato a gennaio è un rimbalzo tecnico dovuto alla discesa delle tariffe dei beni energetici specie sul mercato tutelato”.
«In tema di prezzi e inflazione è ancora presto per cantare vittoria – dice il presidente Assoutenti Furio Truzzi – Le dinamiche dei listini mostrano ancora incrementi pesanti per beni primari come gli alimentari, che a gennaio salgono del +12,6%: tradotto in soldoni, significa che una famiglia con due figli si ritrova a spendere +969 euro annui solo per il cibo, +711 euro la famiglia “tipo”. Solo grazie alla riduzione dei prezzi dei beni energetici l’inflazione appare più contenuta, ma questo non può certo bastare: è necessario che il Parlamento rafforzi i poteri del Garante dei prezzi e della commissione di allerta rapida sui prezzi, lavorando con le associazioni dei consumatori per studiare le misure strutturali da intraprendere per calmierare i listini al dettaglio e soprattutto contrastare le speculazioni che ancora oggi si registrano nel nostro paese sul fronte dei prezzi».
Federconsumatori: proseguono le rinunce delle famiglie
La lieve discesa dei prezzi non deve insomma trarre in inganno, perché difficoltà e rinunce per le famiglie non sono finite, argomenta Federconsumatori. Questi livelli di inflazione comportano ricadute medie annue di 2980 euro a famiglia, spiega l’associazione, che torna a sottolineare come il costo maggiore di questi aumenti pesi sulle famiglie più povere – e questo aumenta le disuguaglianze già presenti.
Federconsumatori ricorda ancora le rinunce che il caro prezzi porta nei comportamenti di spesa e consumo delle famiglie: «prosegue la riduzione del consumo di carne e pesce, pari al -16,9% (settori in cui si nota anche uno spostamento verso il consumo di tagli e qualità meno costosi e meno pregiati); la riduzione del consumo di frutta e verdura (che riguarda il 12,9% dei cittadini); oltre che la ricerca sempre più assidua di offerte, sconti, acquisti di prodotti prossimi alla scadenza (abitudine adottata dal 47% dei cittadini), acquisti presso discount».
Codacons: ribasso dell’inflazione è illusione ottica
Per il Codacons il ribasso dell’inflazione è una “illusione ottica” dovuta al calo dei prezzi dei beni energetici.
«I numeri sull’inflazione non devono trarre in inganno – dice il presidente Codacons Carlo Rienzi – Il caro-prezzi continua purtroppo anche a gennaio ad abbattersi sugli italiani, con il tasso al 10% che, a parità di consumi e considerata la spesa totale annua delle famiglie, rappresenta una mazzata da +2.925 euro annui per la famiglia “tipo”, +711 euro solo per il cibo; +3.788 euro per un nucleo con due figli (+969 euro solo per la spesa alimentare)».
Di conseguenza «la strada per riportare i listini alla normalità è purtroppo ancora lunga», conclude Rienzi.
UNC: costo della vita resta insostenibile
Anche l’Unione Nazionale Consumatori stima le ripercussioni dell’inflazione al 10% sulle famiglie. La riduzione delle bollette è “fondamentale” per calmierare i prezzi ma «l’emergenza inflazione è ben lungi dall’essere risolta», spiega il presidente dell’associazione Massimiliano Dona.
«Il costo della vita resta insostenibile – spiega Dona – Per una coppia con due figli, l’inflazione al 10% significa una stangata pari a 3167 euro su base annua, di cui 969 solo per mangiare e bere. Per una coppia con 1 figlio, la spesa aggiuntiva annua è pari a 2931 euro, 875 per cibo e bevande. In media per una famiglia il rincaro è di 2514 euro. Il primato spetta sempre alle famiglie numerose con più di 3 figli con una scoppola pari a 3558 euro, 1157 solo per i prodotti alimentari».