Etichette alimentari che indicano basso contenuto di grassi o prodotto “tutto naturale”? I consumatori sono scettici e non credono più di tanto all’accuratezza e alla credibilità di alcune indicazioni sulla salute che trovano sulle etichette dei prodotti alimentari. In tanti, poi, non le capiscono: più della metà confessa di avere difficoltà a comprendere i valori nutrizionali presenti in etichetta.
È quanto emerge dalla Global Nielsen Survey 2011 di Nielsen, condotta intervistando oltre 25.000 navigatori internet in 56 Paesi del mondo. La ricerca ha evidenziato che circa la metà dei consumatori (il 48%) sta cercando di perdere peso e di questi più di due terzi (il 78%) si è sottoposto a una dieta. Il 53% dei consumatori in tutto il mondo si considera in sovrappeso.
C’è confusione sulle etichette. E anche un po’ di scetticismo. Il 59% dei consumatori in tutto il mondo, quasi sei su dieci, dichiara che ha difficoltà nel comprendere i valori nutrizionali presenti sulle confezioni dei prodotti alimentari. Il 52% le capisce solo in parte. Il 41% afferma di comprendere “la maggior parte” dei valori nutrizionali presenti in etichetta. Il 7% dice, tout court, di non comprenderle affatto. In Europa la media di chi dichiara una “forte comprensione” dei valori nutrizionali è del 45%, ma con punte che vanno dal 60% del Portogallo al 31% della Francia, mentre i consumatori italiani si piazzano sopra la media – il 59% ha indicato di comprendere appieno le informazioni sulle etichette dei prodotti alimentari.
Gli intervistati sono comunque scettici sull’accuratezza e sulla credibilità delle indicazioni sulla salute che trovano sugli alimenti, come “basso contenuto di grassi” e “tutto naturale”. Ad esempio, su 10 categorie di indicazioni (che vanno dalle vitamine alle calorie, dall’indicazione che si tratta di prodotti importati o freschi alla presenza di grassi) più di due terzi dei consumatori in tutto il mondo dichiara che le informazioni nutrizionali non sono mai, o sono solo qualche volta, degne di fiducia. Le informazioni considerate più affidabili sono quelle sulle calorie – il 33% degli intervistati ritiene che il conteggio delle calorie sia sempre preciso e il 58% le trova talvolta accurate – seguite dalle indicazioni su vitamine e grassi. I consumatori italiani considerano accurate le informazioni relative alla freschezza (31%), all’importazione (28%) e alle vitamine (27%).
Sorpresa: il 53% dei consumatori intervistati in Europa vorrebbe indicazioni sul conteggio delle calorie e informazioni nutrizionali sui menù dei fast food, e il 41% se lo aspetta dalle catene di ristoranti.  Fra gli italiani, la percentuale di chi ritiene importante la possibilità di controllare le informazioni nutrizionali sui menù sale: il 65% vorrebbe queste informazioni sui menù nei fast food, il 55% nelle catene di ristoranti e il 44% nei ristoranti privati.


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