
Il carovita cambia i comportamenti, gli italiani risparmiano su spesa e salute (foto pixabay)
Il carovita cambia i comportamenti, gli italiani tagliano su spesa alimentare e salute
Carovita e inflazione cambiano i comportamenti degli italiani, costretti a risparmiare non solo sui consumi domestici. Sei su dieci cambiano il modo di fare la spesa. La salute è un lusso per uno su tre. Indagine Altroconsumo
Carovita e inflazione cambiano i comportamenti degli italiani. L’inflazione ridisegna i consumi, la corsa al rincaro dei prezzi causato dalla pandemia e aggravato dalla guerra spinge le famiglie a cambiare comportamenti di consumo e di acquisto per cercare di risparmiare. Gli italiani tagliano insomma dove possono. E lo fanno anche su spesa alimentare e salute.
L’80% ha cambiato abitudini in casa, su consumi energetici e acqua, per contenere l’aumento delle bollette. Ma la stretta colpisce anche la spesa alimentare e la salute, due campi che non dovrebbero essere comprimibili (non più di tanto). E invece. Il 25% degli italiani ha difficoltà a pagare le bollette, il 21% è costretto a razionare carne e pesce, il 18% ha cancellato o rimandato un viaggio di piacere, il 33% ha difficoltà a pagare cure, visite e spese mediche.
È quanto emerge dall’inchiesta di Altroconsumo sulla situazione delle famiglie in un contesto di inflazione e caro prezzi. Questo colpisce in modo diseguale, perché più è basso il reddito, più è alto il peso percentuale delle uscite legate a bollette, carburanti e spese alimentari. Ben il 43% degli italiani ha sperimentato nell’ultimo anno un peggioramento della propria situazione economica, dice Altroconsumo.
I rincari strutturali cambiano i comportamenti degli italiani
L’indagine si è svolta a fine aprile su un campione di 1.047 consumatori di età compresa tra 25 e 79 anni.
«L’inflazione dei prezzi dovuto al Covid, da fenomeno passeggero quale sembrava essere, si è trasformata in una situazione strutturale che non si vedeva da almeno trent’anni – spiega l’associazione – Le cause dell’aumento generalizzato dei prezzi sono dovute all’incremento del costo dell’energia e delle materie prime, esacerbate dalla guerra in Ucraina. I rincari di spesa riguardano tutti i settori produttivi, le bollette, il prezzo del carburante e soprattutto il prezzo dei prodotti alimentari».
L’inchiesta Altroconsumo, che viene presentata oggi al Festival del Giornalismo Alimentare, conferma che le abitudini degli italiani sono notevolmente cambiate in molti contesti: dai consumi domestici alla mobilità, dall’alimentazione allo shopping, dal tempo libero all’assistenza sanitaria.

Cambia la spesa per il 63% degli italiani
Sono cambiati i comportamenti alimentari degli italiani.
I prodotti alimentari subiscono infatti gli aumenti più salati e costringono il 63% degli italiani a cambiare abitudini in fatto di spesa.
«Per salvaguardare il proprio potere d’acquisto il 33% di essi dichiara di acquistare maggiormente prodotti “primo prezzo” (cioè con il prezzo a scaffale in assoluto più basso della categoria), alimenti a marchio del supermercato e in generale quelli super-scontati – spiega Altroconsumo – Inoltre, il 29% degli intervistati ha tagliato la spesa in cibo e bevande non essenziali (alcol, dolci, snack salati…) e, cosa più preoccupante, 1 italiano su 5 (cioè il 21%) rinuncia all’acquisto di alimenti importanti come il pesce e la carne».
In un contesto di risparmio forzato si riducono le pause caffè al bar e le uscite al ristorante, che diventano più sporadiche per il 26% degli intervistati.
Da quanto emerge dall’indagine, infine, il clima di incertezza continua a spingere gli acquisti di prodotti a lunga conservazione (cibi in scatola, zucchero, pasta e farina): il 20% dei rispondenti ammette di averne acquistato di più negli ultimi mesi.

Le spese mediche sono un lusso per un italiano su tre
Un altro dato drammatico riguarda i cambiamenti nei comportamenti che riguardano la salute. Per 1 italiano su 3, dice l’inchiesta Altroconsumo, curarsi è diventato un lusso.
Il 33% dichiara infatti di non riuscire a far fronte alle proprie spese mediche. Il 16% non può permettersi le cure dentistiche di cui ha bisogno, il 13% non riesce a sostenere i costi di una visita specialistica e l’8% ha dovuto cancellare o rimandare le sedute di psicoterapia. Per il 10% dei rispondenti è diventato proibitivo ed è stato rinviato l’acquisto di dispositivi medici come gli occhiali da vista o l’apparecchio acustico.
Consumi domestici, otto su dieci cambiano abitudini
I consumi domestici sono particolarmente colpiti dall’inflazione. Casa, energia, acqua: bisogna risparmiare. In questo settore è più alta la percentuale di coloro che hanno cambiato abitudini all’insegna del risparmio: lo ha fatto l’80% dei rispondenti.
Lo scorso inverno, infatti, il 52% degli italiani ha usato con più parsimonia l’impianto di riscaldamento e presumibilmente starà facendo lo stesso con quello di condizionamento. 4 italiani su 10 non solo decidono di limitare le temperature in casa, ma risparmiano anche sull’uso degli elettrodomestici (40% degli intervistati). Il 27% degli italiani, inoltre, dichiara di essere stato più parco anche nei consumi di acqua.
