“Horsegate”, al Parlamento Ue parla la direttrice della Direzione Salute
Paola Testori Coggi, Direttrice della Direzione Generale Salute e Consumatori della Commissione europea risponde alle domande degli eurodeputati in commissione Ambiente, Salute pubblica e Sicurezza alimentare al Parlamento europeo. “Frode di dimensioni ridotte rispetto al sistema alimentare”. “Pronta reazione dell’Europa”. “Entro aprile l’Ue finanzierà 2.250 controlli in tutta Europa”. “Attenzione a non voler nazionalizzare la produzione e il controllo della carne”.
La tracciabilità europea funziona. “In Europa abbiamo una legislazione molto ampia, la più sviluppata al mondo. La tracciabilità, infatti, in questo caso ha funzionato bene visto che abbiamo identificato la filiera in questione in pochi giorni in Romania, Francia, Lussemburgo e Regno Unito”. Attraverso il Sistema di rapido allarme sono stati avvistai tutti i Paesi membri nell’arco di poche ore. Quando c’è una violazione alimentare scatta il sistema di allarme rapido e siamo riusciti dopo la segnalazione francese a informare tutti quelli che avevano distribuito tutti questi preparati alimentari”.
Indicare l’origine in etichetta anche degli ingredienti dei prodotti finiti? “La carne in questo caso era un ingrediente di un cibo preparato. Vogliamo etichettare anche la carne usata come ingrediente? Bene, abbiamo ricevuto una richiesta di studio di fattibilità per il quale abbiamo accelerato i tempi di lavoro e produrremmo una relazione entro fine anno. Ma attenzione: probabilmente la truffa sarebbe stata commessa allo stesso modo proprio perché si tratta di una truffa”.
Sanzioni più pesanti? Spetta agli Stati membri. “In molti vogliono sanzioni più severe, ma allora si entra nel penale e questa è competenza dei Paesi membri. Per lo stesso motivo oggi non c’è un quadro chiaro sulle sanzioni comminate in Europa visto che non abbiamo base legale per intervenire nei confronti dei Paesi membri”.
Crolla la spesa alimentare delle famiglie europee. “La spesa alimentare delle famiglie europee continua a diminuire. Cinquant’anni fa era del 30 per cento adesso è del 15, e in alcuni Paesi continuerà a scendere. Allora i rivenditori al dettaglio, per accontentare le richieste dei consumatori, dovranno cercare sempre di più prezzi più vantaggiosi, soprattutto in tempi di crisi”.
Migliaia di controlli in arrivo. “Vista l’emergenza percepita, abbiamo deciso di avviare altri controlli, ben 2.250 test che costano 400 euro, ma non abbiamo il potere di imporlo ai Paesi. Finanzieremo il 75 per cento dei costi e vogliamo una risposta rapida entro un mese. Ci sono già test ma ne vogliamo ancora per riassicurare i consumatori”.
Regolamento igiene nazionale ma ci vogliono sufficienti controllori. “Manteniamo il principio base che la responsabilità rimane alle autorità nazionali con supervisione negli allevamenti e macelli, ma vogliamo assicurare che la campionatura avvenga da personale specifico. Per questo le autorità nazionali dovrebbero impostare i propri controlli sui rischi”.
Coinvolto solo lo 0,02 delle carni equine consumate in Europa. “Le tonnellate di carne coinvolte nella frode sono 20 su 100mila tonnellate totali consumate in Europa, ovvero lo 0,02 per cento di carne di cavallo. Insomma si tratta si di un affare serio ma non riguardante l’intero sistema”.
Etichettature d’origine serve per nazionalizzare i consumi? “Vogliamo l’etichettatura per spingere l’operatore a non usare la carne di un altro Paese membro? Questo vorrebbe dire rinazionalizzare il mercato interno”.
@AlessioPisano
