I decreti che stabiliscono l’obbligo di indicare in etichetta il Paese di provenienza della materia prima anche per pasta e riso si attendevano da tempo e ieri finalmente sono stati approvati. Il Mipaaf e il Mise infatti ieri hanno comunicato in una nota che il Ministro Maurizio Martina e Carlo Calenda hanno firmato i provvedimenti con i quali per due anni in via sperimentale si introduce il nuovo sistema di etichettatura, nel solco della norma già in vigore per i prodotti lattiero caseari.

Dopo anni di battaglie, finalmente qualcosa si sta muovendo sulla questione dell’indicazione di origine per i prodotti alimentari”, commenta Federconsumatori. Per l’associazione, si tratta di un importantissimo passo avanti per la tutela dei cittadini, in linea con le richieste su tracciabilità e trasparenza provenienti dai consumatori.

Da tempo Federconsumatori si batte per la tracciabilità dei prodotti e perché venga riportato in etichetta il maggior numero possibile di informazioni, poiché i cittadini hanno diritto a scegliere consapevolmente cosa acquistare e cosa mangiare”, dichiara Emilio Viafora, presidente di Federconsumatori Nazionale.

Nel clima di generale soddisfazione, stridono però le dichiarazioni rilasciate dal Ministro Calenda a proposito del CETA: “L’aumento dell’8% delle esportazioni nei primi di cinque mesi del 2017”, ha detto ieir il Ministro, “dimostra quanto l’Italia guadagna dall’internazionalizzazione. Per portare più pmi a internazionalizzarsi dobbiamo concludere accordi commerciali come quello con il Canada che rimuovono gli ostacoli e le barriere tariffarie”.

Definire il Trattato con il Canada come un rafforzamento della tutela della produzione agroalimentare italiana è una distorsione della realtà, un’interpretazione alterata della vera natura dell’Accordo”, commenta Federconsumatori.


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