Giornata del fiocchetto lilla, la mappa dei centri per la cura dei disturbi alimentari (Foto di Jerzy Górecki da Pixabay)

Oggi si celebra la Giornata del fiocchetto lilla dedicata alle patologie dei disturbi alimentari sui giovani. Obiettivo, sensibilizzare sull’impatto dei dati allarmanti sugli adolescenti che ne soffrono – sempre più piccoli stando ai dati.

L’istituto superiore di Sanità ha coordinato un progetto di mappatura e censimento di centri preposti alla prevenzione e alla cura di tali patologie. Il lavoro, gestito insieme dal Centro Nazionale Dipendenze e Doping è stato realizzato con il supporto tecnico e il finanziario del Ministero della Salute-CCM.

“La piattaformadisturbialimentari.iss, costantemente aggiornata, è un servizio prezioso perché offre, in tempo reale, la panoramica dei centri sul territorio dedicati alla cura dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione, consentendo  ai cittadini  affetti da tali disturbi, alle loro famiglie e a chi sta loro vicino, la possibilità di usufruire di interventi appropriati”, afferma Luisa Mastrobattista, ricercatore del Centro Nazionale Dipendenze e Doping dell’Iss.

 

Centri per i disturbi della nutrizione e dell’alimentazione. Fonte: ISS

 

I centri dedicati ai disturbi dell’alimentazione

La piattaforma dedicata ai centri di cura dei Disturbi della nutrizione e dell’alimentazione (Dna) conta, a marzo 2024, 135 strutture sparse su tutto il territorio nazionale, di cui 115 pubbliche e 20 appartenenti al settore del privato accreditato.  Nel dettaglio è possibile notare che i centri sparsi su tutto il territorio nazionale non è omogeneo ma si concentrano principalmente in Emilia-Romagna con ben 20 centri predisposti.

Ciò che è importante sottolineare è che all’interno dei centri è già possibile contare 1652 professionisti del settore che vi lavorano tra psicologi (23%), specialisti in psichiatria o neuropsichiatria infantile (15,7%), infermieri (13,8%), e dietisti (11,6%).

Per quanto riguarda invece le modalità di accesso e affluenza, i dati che emergono riportano che l’85% dei centri ha dichiarato di prendere in carico pazienti presi di età pari o superiore a 18 anni, l’83% la fascia d’età 15-17 anni e il 47% i minori fino a 14 anni.  Le modalità di accesso, infine, sono dirette nel 77% dei casi, oppure mediante pagamento del ticket sanitario (67%), in modalità gratuita (33%), o in regime di intramoenia (11%).


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