Con una spesa di 55 miliardi l’anno, la politica agricola comune rappresenta la spesa più consistente del budget europeo. Continuare a spendere questo denaro pubblico per l’agricoltura ha senso a condizione che si riesca a garantire la salubrità e qualità nutrizionale del cibo e il benessere dei cittadini, e al tempo stesso si punti alla lotta ai cambiamenti climatici e ad una gestione sostenibile delle risorse naturali.

Domani, 14 ottobre, e domenica 15 i ministri di agricoltura e alimentazione dei paesi del G7 si incontreranno a Bergamo per il meeting internazionale durante si confronteranno sulla tutela del reddito dei produttori, sulla crisi del settore agricolo legato al mercato ma anche a fenomeni naturali come terremoto o alluvioni, e poi sul tema dei cambiamenti climatici e le migrazioni, la sicurezza alimentare e il cibo.

L’Italia ad oggi ha compiuto diversi passi avanti verso la sostenibilità dei sistemi produttivi, in particolare continua la crescita del biologico, con una fetta crescente di agricoltori che rivolgono lo sguardo a questo settore. Nel 2016 la superficie agricola coltivata a biologico ha raggiunto il 14,5% della superficie agricola nazionale, e gli operatori bio sono aumentati dell’20,3% rispetto al 2015. (Sinab).

La strada da percorrere è ancora molto lunga. In questo senso lasciano ben sperare le parole del ministro Martina, che nei giorni scorsi è intervenuto a Bergamo ad un incontro promosso da Legambiente e da altre associazioni ambientaliste e del biologico, dove ha sottolineato che la prossima programmazione europea dovrà integrare tre ‘A’: dovrà essere politica agricola, alimentare e ambientale.

L’agricoltura sostenibile e di qualità può dare un contributo fondamentale e diventare un prezioso alleato per contrastare i cambiamenti climatici e le altre emergenze ambientali, per garantire una produzione di cibo sana e sostenibile e per incentivare lo sviluppo di un’economia sostenibile. Per questo al G7 agricoltura i grandi della Terra non perdano questa importante occasione per ridefinire politiche agricole e alimentari che mettano davvero al centro la sostenibilità ambientale e prevedere interventi che contribuiscano alla diffusione di sistemi agricoli resilienti, sostenibili e socialmente giusti”.

È questo l’appello che lancia Legambiente alla vigilia del G7 di Bergamo. “Oggi la grande sfida del settore agricolo”, dichiara la presidente nazionale di Legambiente, Rossella Muroni, “abbraccia sempre di più il tema della sostenibilità ambientale e della capacità di resilienza. Occorre produrre meglio, rispettare l’ambiente, sprecare meno cibo e tener conto degli impatti che i cambiamenti climatici hanno sull’agricoltura”.


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