L’allarme sui frutti di bosco surgelati, contaminati con il virus dell’Epatite A è solo l’ultimo di una lunga serie di scandali alimentari che scuotono ogni anno (anche più volte all’anno) tutta Europa. Purtroppo sulla contaminazione dei frutti di bosco si sta ancora cercando l’origine e le informazioni non sono poi così chiare. Intanto quello che è chiaro è che tante persone si sono ammalate dopo aver mangiato il prodotto (i dati sul picco di infezioni di Epatite A è aggiornato continuamente sul sito del Ministero della Salute).
Per spiegare la gravità della situazione, ai microfoni di Spazioconsumatori.tv ha raccontato la sua situazione un consumatore che, insieme alla sua famiglia, ha contratto l’Epatite A dopo aver mangiato i frutti di bosco surgelati.
“Tutto è cominciato il 22 settembre, quando Alessandro (il nome è di fantasia) acquista al supermercato una confezione di frutti di bosco “Bosco Buono”, per consumarla il giorno dopo con la sua famiglia. Nel punto vendita non era presente alcun avviso sulla pericolosità del prodotto, che altrimenti avrebbe allarmato il cittadino. In seguito sopraggiunge il malessere e le analisi del sangue mostrano che l’intera famiglia, 5 persone, avevano contratto il virus dell’Epatite A”.
Un racconto abbastanza forte che si aggiunge alla vicenda dei frutti di bosco contaminati. Solo pochi giorni fa, in seguito alla segnalazione del sistema di allerta europeo (Rasff), è stato ritirato un altro lotto dal mercato. Le informazioni disponibili, per ora, riguardano solo la materia prima, che proviene dalla Polonia, dalla Bulgaria, ma anche dall’Italia (fonte Il Fatto Alimentare). Il pericolo è sempre in agguato, e secondo l’Istituto Superiore di Sanità sul mercato saranno presenti lotti potenzialmente contaminati ancora per molti mesi a venire.
Il Codici, per vederci chiaro, recentemente ha posto delle domande al Ministero della Salute. In attesa di risposte, l’Associazione ricorda gli elementi su cui richiede maggiori informazioni.
·        Le segnalazioni pervenute dalle ASL competenti per territorio contenenti le informazioni circa l’agente eziologico, le modalità di trasmissione, la provenienza dell’alimento contaminato.
·        Le comunicazioni riguardanti l’aumento progressivo rispetto alla media dei casi di epatite A all’inizio del 2013.
·        Le misure amministrative adottate dal Ministero per tutelare la sicurezza, come i programmi di controllo.
·        Le direttive indirizzate agli organi di vigilanza che controllano le materie prime utilizzate per la produzione e la commercializzazione dei frutti di bosco.
 
L’Associazione ricorda che tutti i consumatori che hanno consumato frutti di bosco e che hanno contratto l’epatite A sono invitati a rivolgersi al Codici per avere informazioni, assistenza legale e consulenza sugli eventuali risarcimenti per i danni subiti.
 
Per vedere il servizio completo “Frutti di bosco contaminati. Consumatore contrae l’Epatite A. La testimonianza” è possibile cliccare qui oppure collegarsi al sito www.spazioconsumatori.tv.


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1 thought on “Frutti di bosco, su Spazioconsumatori.tv il racconto di chi ha contratto l’Epatite A

  1. Al di là della raccomandazione del Ministero della Salute di farbollire per almeno 2 minuti i frutti di bosco congelati (di qualsiasi provenienza, vista la distribuzione random del problema) prima del consumo o della preparazione di cibi che li contengano, bisogna che le ASL comincino a sanzionare chiunque non avverta adeguatamente i consumatori, magari bloccando i prodotti sui punti vendita.
    Inoltre andrebbe fatta un’adeguata informativa ai consumatori su cosa fare, dal punto di vista legale e dal punto di vista sanitario quando compaiano i sintomi , e quali possano essere i sintomi indicatori dell’infezione.

Parliamone ;-)

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