Il biologico nutrirà i paesi del sud del mondo. E nel frattempo sta crescendo di oltre il 7% in Asia, Africa e America Latina, dove si concentra l’85% dei produttori biologici mondiali. L’agricoltura biologica dunque è “la chiave di volta per garantire lo sviluppo della sicurezza alimentare, della crescita economica, della tutela ambientale e della salute dei paesi in via di sviluppo”.  A dirlo è Federbio che rilancia i dati diffusi in un rapporto presentato a Biofach, Salone mondiale degli alimenti biologici, che si è svolto a Norimberga.

Dal rapporto annuale “The World of Organic Agriculture: Statistics and Emerging Trends” presentato dall’istituto di ricerca FiBL e dalla Federazione internazionale dei movimenti per l’agricoltura biologica IFOAM emerge che Asia, Africa e America Latina sono le aree che ospitano più di tre quarti dei produttori di biologico di tutto il mondo, una comunità che ora conta 2,4 milioni di operatori del settore, ben il 7,2% in più rispetto all’anno precedente. Guardando alla classifica, l’India conferma la sua posizione di testa, seguita da Etiopia e Messico. “Dati che non solo scardinano la vecchia concezione che lega il biologico all’idea di un tipo di coltivazione elitaria, ma che mettono in luce il valore del bio come strumento concreto volto al miglioramento della qualità di vita degli agricoltori”, dicono da Federbio.

“L’agricoltura biologica gioca un ruolo fondamentale nei Paesi in via di sviluppo – spiega Paolo Carnemolla, presidente di FederBio –  soprattutto in aree caratterizzate da scarsità di risorse dove piccole unità familiari sono legate a una gestione tradizionale della terra.  È stato dimostrato come in queste zone l’agricoltura biologica sia più efficiente non solo per i costi più bassi determinati dal reimpiego delle sementi e dalla rinuncia a fertilizzanti chimici e pesticidi ma anche per rese uguali e superiori all’agricoltura convenzionale nel lungo periodo. Rese che sono conseguenza del ripristino della sostanza organica nel terreno, in grado anche di diminuire l’impatto della siccità e di contrastare la desertificazione”.

Il biologico nel mondo sta crescendo: è un mercato da 75 miliardi di euro, si stanno ampliando del 14,7% le terre coltivate e aumentano i produttori soprattutto nei paesi in via di sviluppo. Nel 2015, la coltivazione biologica di avocado, frutta tropicale e cacao ha registrato una forte crescita in Africa, dove una maggiore attenzione e consapevolezza hanno portato a un aumento delle esportazioni e al rafforzamento del mercato domestico. Analogamente anche l’Asia, uno dei principali esportatori di prodotti biologici, ha registrato un’importante crescita del mercato interno. Nella regione la Cina detiene la leadership sia in termini di dimensioni del mercato (4,7 miliardi di euro) che per superficie agricola biologica (1,6 milioni di ettari). Infine, con il 13% delle terre globali destinate al biologico, l’America Latina è la terza area del mondo per entità di superficie dopo Oceania ed Europa. Qui nonostante la crisi economica abbia ridotto sostanzialmente i supporti governativi all’agricoltura biologica, molte amministrazioni locali si sono date da fare per agevolare i produttori.


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