“E’ un timido passo avanti, inadeguato a tutelare il nostro prodotto. Da Bruxelles ci attendevamo e ci attendiamo decisamente di più”. E’ questo il commento di Agrinsieme (il coordinamento di Cia, Confagricoltura e Alleanza delle cooperative) sulla modifica al regolamento di attuazione del 2012 in materia di etichettatura e commercializzazione degli oli di oliva sul mercato comunitario.
“Le modifiche apportate alla normativa comunitaria non includono tutte le richieste del mondo olivicolo italiano, che interessavano molti più aspetti, tra i quali in particolare l’obbligo di utilizzo nella ristorazione di ‘tappi antirabbocco’ e il divieto di uso di oliere e simili recipienti riutilizzabili più volte – spiega Agrinsieme – Le modifiche alle modalità di etichettatura vanno nella giusta direzione per quanto riguarda l’inclusione delle informazioni sulle caratteristiche e l’origine degli oli nel medesimo campo visivo. Tuttavia non è stata imposta una grandezza minima dei caratteri tale da agevolare una ‘corretta lettura’ da parte dei consumatori. Andrebbero introdotte, peraltro, dimensioni dei caratteri collegate alle dimensioni dei recipienti.”
“Soprattutto – ha concluso il coordinamento Agrinsieme – aver ‘derubricato’ la questione sull’eventuale obbligo di utilizzo di tappi anti rabbocco affidandola alla discrezionalità degli Stati membri, indebolisce i produttori di olio. E indebolisce l’idea stessa di politica agricola e di mercato comune. Abbiamo bisogno in Europa di regole condivise applicate in maniera omogenea su tutto il territorio comunitario; non di approcci diversificati che influenzano la libera concorrenza degli operatori dei vari Paesi membri e la trasparenza delle informazioni nei confronti dei consumatori.”


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