DuPont: gli alti prezzi del cibo possono influenzare la sicurezza alimentare
In risposta al crescente costo del cibo, soprattutto durante il mese di giugno di questo anno, l’indice globale della sicurezza alimentare ha registrato un leggero calo. E’ quanto emerge da una ricerca commissionata da DuPont e sviluppato dall’Economist Intelligence Unit. L’attività di DuPont oggi offre una vasta gamma di materiali, prodotti, tecnologie e servizi destinati a una varieta’ di mercati, in particolare agricoltura e alimentazione, elettronica e comunicazioni, sicurezza e protezione, arredamento e costruzioni, trasporti e abbigliamento, sviluppando soluzioni in grado di migliorare la qualità della vita in tutto il mondo, fornendo maggiore sicurezza e comfort.La Banca Mondiale stima che nel mondo il picco dei prezzi alimentari del 2008, ha spinto 44 milioni di persone al di sotto della soglia di povertà a livello mondiale, la maggior parte nei paesi poveri. Negli Stati Uniti, quasi il 15 per cento delle famiglie ha vissuto insicurezza alimentare nel 2011, già in crescita dell’ 11 per cento, prima del recente balzo dei prezzi. Molti fattori influenzano i prezzi del cibo, dalla crescente domanda dei mercati emergenti, ai bruschi cambiamenti climatici, Il nuovo strumento di aggiustamento dei prezzi alimentari, valuterà su base trimestrale, l’impatto delle variazioni dei prezzi sulla capacità di un paese di permettersi il cibo. Gli alti prezzi volatili possono influenzare la sicurezza alimentare, limitando il potere di acquisto dei consumatori ed il consumo di calorie.
Il Global Food Security Index affronta i fattori alla base dell’insicurezza alimentare in 105 paesi ed evidenzia le aree di miglioramento e le possibili riforme: esso mostra chiaramente i punti di forza dell’agroalimentare italiano – ha spiegato Luigi Coffano, Country Leader per DuPont Italiana – soprattutto in relazione al valore nutrizionale e alla sicurezza e qualità degli alimenti. Questo però non riesce a nascondere alcune importanti debolezze che lo stesso indice mette in luce, in particolare il deficit nelle infrastrutture agricole e, soprattutto, l’ammontare degli investimenti pubblici in Ricerca e Sviluppo in agricoltura, che influenzano negativamente il giudizio complessivo sull’Italia e devono essere spunto di riflessione seria da parte del mondo istituzionale nazionale.”