Il ritorno alla terra da parte dei giovani, la trasformazione delle abitudini alimentari e le ripercussioni della crisi sull’alimentazione. E ancora la tutela dei marchi e delle espressioni del territorio e i problemi legati alla produzione e al rapporto con i diversi anelli della filiera, la crescita del biologico alla lotta alle truffe e agli sprechi.

Sono solo alcuni dei temi che si propone di indagare l’Osservatorio permanente su Cibi, Produzione e Territori a cui hanno dato vita Eurispes, Uci (Unione Coltivatori Italiani) e Universitas Mercatorum. L’Osservatorio, attraverso indagini e riflessioni, si pone l’obiettivo di offrire soluzioni e proporsi come strumento di lavoro utile per gli addetti ai lavori, le Istituzioni e il sistema dell’informazione.

Le abitudini degli italiani sono cambiate, si impongono nuove tendenze alimentari e la popolazione è sempre più orientata verso uno stile di vita sano. Secondo i dati contenuti nell’ultimo Rapporto Italia dell’Eurispes, il 43,7% degli italiani spende di più per i prodotti alimentari e il 42,3%, ritiene imprescindibile l’acquisto di prodotti alimentari di qualità: pur di fronte alla necessità di dover ridurre la spesa familiare, non si rinuncia alla qualità.

Secondo Mario Serpillo, presidente dell’Unione Coltivatori Italiani: “L’Osservatorio si pone una grande ambizione: quella di svelare le contraddizioni e i paradossi di una realtà, come quella italiana, punto di riferimento per le eccellenze agroalimentari e per il grande patrimonio di valori racchiusi nel suo territorio. Al contempo, sarà lo strumento per valorizzare e tutelare le nostre eccellenze. L’Osservatorio vuole riflettere, indicando le soluzioni, sulle grandi contraddizioni che diventano ostacolo all’espressione migliore delle produzioni del Made in Italy”.

Tre italiani su quattro prediligono prodotti Made in Italy, il 75,4% controlla l’etichettatura e la provenienza degli alimenti. Inoltre, l’80,4% sceglie prodotti di stagione, mentre oltre la metà privilegia i prodotti a Km 0 (59,3%) ed acquista spesso prodotti con marchio Dop, Igp, Doc (53,1%).

Nonostante i prezzi sostenuti, anche il biologico ha conquistato negli anni una fetta sempre più consistente del mercato alimentare, come garanzia di sicurezza e qualità. In Italia, le superfici coltivate con metodo biologico hanno raggiunto, all’inizio del 2017, quota 1.796.363 ettari (+20,4% rispetto all’anno precedente; nell’ultimo anno, sono stati convertiti al biologico oltre 300mila ettari).

Risultano coerenti con tali tendenze le scelte alimentari di un numero sempre maggiore di italiani: il 6,2% degli italiani si dichiara vegetariano, a cui si aggiunge uno 0,9% di vegani.

“L’Osservatorio vuole rappresentare un punto di osservazione, studio e analisi delle trasformazioni che riguardano l’agricoltura, le produzioni e i sistemi agroalimentari, indagando i complessi rapporti con i processi sociali ed economici sottostanti con una spiccata sensibilità territoriale”, spiega il presidente dell’Osservatorio, il prof. Giovanni Cannata.


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