Carne di cavallo, Confconsumatori chiama in causa la GDO
Confconsumatori scrive alla Grande Distribuzione Organizzata, chiamandola in causa sull’allarme della carne di cavallo che sta scuotendo l’Europa. L’Associazione chiede chiarimenti ai responsabili di Conad, Coop, Sma/Simply, Auchan, Esselunga, Unes, Lidl, Carrefour, Pennymarket, Eurospin, Pam, Sigma, Selex, Despar Italia, Crai e Billa, in merito alla commercializzazione, nelle filiali italiane appartenenti ai gruppi, di prodotti alimentari a base di carne (o di altri ingredienti) venduti a marchio Findus, che provengano dalle società ad oggi coinvolte nello scandalo. Analogo chiarimento si chiede anche per gli alimenti prodotti dalla società H. J. Schypke.
“Da ultimo – si legge nella lettera – domandiamo se la vostra catena ha posto in essere, o se intende farlo, una serie di controlli autonomi per verificare se, nei prodotti a base di carne da voi commercializzati, ciò che è presentato ai consumatori è ciò che viene loro effettivamente venduto. In tal caso, vi chiediamo la cortesia di conoscere i risultati di tali autonomi controlli”. “Abbiamo già ricevuto i primi riscontri, non sempre esaustivi, da parte dei Grandi distributori – ha commentato Mara Colla, Presidente di Confconsumatori – ma non accetteremo reticenze: è inaccettabile che il consumatore non sappia che cosa sta mangiando. Scandali come questo devono stimolare le Istituzioni comunitarie: è urgente, infatti, l’implementazione di una legislazione che assicuri la piena conoscenza dell’origine dei prodotti, con particolare riferimento alla gastronomia trasformata. La GDO può aiutare i cittadini in questo, esercitando le giuste pressioni sui propri fornitori per migliorare in qualità e trasparenza”.