
"Carne coltivata" e "cibi sintetici", contraria la Conferenza delle Regioni (foto Pixabay)
“Carne coltivata” e “cibi sintetici”, contraria la Conferenza delle Regioni
La Conferenza delle Regioni ha espresso parere positivo sul decreto che dispone “il divieto di produzione e di immissione sul mercato di alimenti e mangimi sintetici”
“La Conferenza delle Regioni è contraria all’introduzione nel nostro mercato di cibi sintetici. Pertanto abbiamo espresso un Parere positivo, in sede di Conferenza Stato-Regioni, sul decreto che dispone il divieto di produzione e di immissione sul mercato di alimenti e mangimi sintetici“: è quanto dichiarato dal coordinatore della Commissione agricoltura della Conferenza delle Regioni, Federico Caner.
Il decreto, che ha riaperto il dibattito sulla “carne coltivata“, è stato approvato a marzo dal Consiglio dei Ministri e ha sancito “il divieto di impiegare, nella preparazione di alimenti o bevande, vendere, detenere per vendere, importare, produrre per esportare, somministrare o comunque distribuire per il consumo alimentare, cibi o mangimi costituiti, isolati o prodotti a partire da colture cellulari o di tessuti derivanti da animali vertebrati“.
Una decisione che ha sollevato le critiche da parte dalle Associazioni Animaliste, che hanno definito quella del Governo “una scelta ideologica, sostenuta da tesi faziose e da una comunicazione allarmistica e antiscientifica”.
Il parere della Conferenza delle Regioni sui cibi cosiddetti “sintetici”
“Bisogna fermare i cibi sintetici per non impoverire la qualità dei nostri prodotti – ha proseguito Federico Caner. – Abbiamo quindi le stesse perplessità già espresse verso le farine di insetti. Per non parlare dei poco conosciuti rischi per la salute e della mancanza adeguata di informazioni a riguardo”.
“Tutti gli aspetti della sicurezza alimentare del cibo devono essere in primo piano, dai rischi per allergie e tumori, ma anche quelli relativi all’etica e alla cultura del cibo e degli alimenti, che si collegano alla qualità agricola e industriale, alla difesa dell’ambiente e a proteggere e salvaguardare le biodiversità, e cioè i nostri prodotti e la ricchezza della nostra alimentazione”.
