Benessere pesci di allevamento, europei chiedono più tutele ed etichettatura trasparente (Foto credit Essere Animali)

Benessere dei pesci d’allevamento, gli europei vogliono più tutele

Un sondaggio condotto da YouGov e commissionato da Essere Animali e Observatorio de Bienestar Animal ha rivelato un crescente interesse da parte dei cittadini verso normative che garantiscano protezioni per i pesci d’allevamento, e un’etichettatura trasparente riguardo le condizioni di macellazione

Un recente sondaggio condotto da YouGov e commissionato dalle associazioni Essere Animali e Observatorio de Bienestar Animal ha rivelato un crescente interesse da parte dei cittadini di cinque Paesi europei – Francia, Germania, Grecia, Italia e Spagna – verso normative che garantiscano maggiori protezioni per i pesci d’allevamento, e un’etichettatura più trasparente riguardo le condizioni di allevamento e macellazione.

Lo studio si è focalizzato su specie come trote, orate e spigole, mostrando una significativa richiesta di migliori standard di benessere per questi animali.

Dai dati raccolti emerge una preoccupazione generalizzata riguardo agli attuali metodi di macellazione e la volontà di pratiche più attente al benessere di questi pesci. In Italia, ben 8 intervistati su 10 ritengono il benessere dei pesci “importante” o “molto importante” e desiderano che le etichette sui prodotti ittici siano trasparenti su questo aspetto.

La maggioranza degli intervistati esprime quindi la necessità di normative più stringenti per proteggere i pesci negli allevamenti, poiché attualmente non esistono leggi specifiche che tutelino tali animali, nemmeno nelle fasi finali di vita.

Informazione e consapevolezza: due elementi chiave

Lo studio ha anche rilevato differenze importanti nell’opinione pubblica a seconda del livello d’informazione ricevuto. La percentuale di persone che desiderano maggiori tutele varia dal 70% al 76%, con una sensibilità maggiore tra coloro che sono stati esposti a un video sulle attuali pratiche di allevamento e macellazione, in particolare l’uso di miscele di acqua e ghiaccio che non garantiscono uno stordimento efficace. Questo evidenzia come una maggiore consapevolezza porti a richieste più forti di tutela.

Oltre il 60% degli intervistati, a tal proposito, si dichiara disposto a pagare un prezzo più alto per pesci allevati secondo migliori standard di benessere, mentre un ulteriore 15-20% è incerto. Tra coloro che hanno visto il video informativo proposto dall’indagine, la disponibilità a pagare di più è aumentata significativamente. Ad esempio, la percentuale di chi è pronto a pagare fino al 25% in più per la spigola è passata dal 3% al 7%, e per le trote dal 4% al 9%.

Presentazione dei risultati e futuro delle normative

I risultati del sondaggio saranno presentati domani 4 luglio alle 12:00 durante una diretta su LinkedIn. Alla discussione parteciperanno rappresentanti istituzionali e del mondo produttivo europeo, inclusi Essere Animali, Observatorio de Bienestar Animal, METRO Italia e il produttore spagnolo Profand. La moderazione sarà affidata a Eurogroup for Animals.

Elisa Bianco, Responsabile del Corporate Engagement di Essere Animali, ha commentato: «I risultati del sondaggio commissionato a YouGov parlano chiaro: i cittadini italiani, come nel resto d’Europa, sono sensibili al benessere dei pesci e chiedono un maggior impegno per migliorare le loro condizioni negli allevamenti. Non solo, 8 italiani su 10 vorrebbero un’etichettatura più trasparente sugli standard di benessere del pesce che acquistano, un elemento ancora assente nel disciplinare di certificazione “Acquacoltura Sostenibile”».

La richiesta di normative più stringenti e di etichette trasparenti evidenzia un cambiamento nel comportamento dei consumatori, che potrebbe portare a una trasformazione graduale nel settore dell’acquacoltura. Le aziende stanno già iniziando a rispondere a queste richieste, rendendo ancora più urgente lo sviluppo di sistemi di etichettatura che permettano ai consumatori di fare scelte informate e consapevoli.


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