
Vaccino antinfluenzale, Federfarma: mancano le dosi in farmacia
A campagna vaccinale inoltrata, le farmacie ancora non hanno ricevuto le dosi di vaccino antinfluenzale da destinare alla popolazione attiva. Federfarma: “Rivedere le modalità di approvvigionamento e distribuzione”
A campagna vaccinale inoltrata, le farmacie ancora non hanno ricevuto le dosi di vaccino antinfluenzale da destinare alla popolazione attiva. Lo afferma Federfarma, che sottolinea come tale penuria si riscontri nelle Regioni di tutta Italia, fatta eccezione per Lazio ed Emilia Romagna. Nel resto d’Italia – spiega la Federazione – i vaccini in farmacia non sono arrivati, o sono arrivati in quantità talmente esigue da risultare insufficienti a soddisfare la domanda dei cittadini.
Tuttavia alcune organizzazioni territoriali di Federfarma hanno ceduto le poche dosi ricevute per la popolazione attiva alle strutture pubbliche, che non ne avevano a sufficienza per vaccinare le persone appartenenti alle categorie a rischio.
“Ringrazio le Unioni regionali delle farmacie di Piemonte, Veneto e Umbria che hanno devoluto le proprie quote di vaccino antinfluenzale alle fasce più fragili della popolazione. Un gesto di sensibilità civica riconosciuto e apprezzato pubblicamente dalle autorità locali”, sottolinea il presidente di Federfarma nazionale Marco Cossolo.

Vaccino antinfluenzale, Federfarma: garantire a tutti il diritto alla salute
Secondo Cossolo, “è evidente che nel meccanismo di approvvigionamento dei vaccini qualcosa non ha funzionato”.
“In quasi tutte le Regioni mancano le dosi di vaccino destinate alla popolazione attiva, comunque inferiori al fabbisogno indicato da Federfarma già nel mese di luglio. Bisogna correre ai ripari per evitare di ritrovarsi in questa incresciosa situazione anche il prossimo anno”.
Per Federfarma è urgente, dunque, “superare le criticità legate al modello attuale di approvvigionamento e distribuzione dei vaccini”, perché – conclude Cossolo – “il diritto alla salute deve essere garantito in maniera equa su tutto il territorio nazionale e non può dipendere dalla capacità della singola amministrazione regionale“.
La recente indagine di Altroconsumo
Di recente Altroconsumo aveva realizzato un’indagine su 200 farmacie di Milano, Torino, Bologna, Genova, Padova, Firenze, Roma, Napoli, Bari e Palermo, rilevando le difficoltà dei farmacisti nel comunicare ai clienti se e quando sarebbero arrivate le dosi di vaccino antinfluenzale. Solo a Roma l’organizzazione aveva riscontrato un sistema di distribuzione settimanale dei vaccini con possibilità di prenotarlo.
Altroconsumo ricordava, inoltre, che il vaccino è consigliato e dispensato gratuitamente dal Servizio sanitario nazionale (tramite medici di famiglia e Asl) a coloro che hanno compiuto 60 anni e ai bambini che hanno tra 6 mesi e 5 anni (che saranno vaccinati dal pediatra).
A queste categorie si aggiungono i cittadini che presentano rischio di complicanze e/o ricoveri da influenza (ad esempio malattie croniche) e i loro familiari e contatti, donne in gravidanza e postpartum, chi vive in residenze protette, alcune categorie di lavoratori particolarmente esposti alla malattia (come i medici) o addetti a servizi pubblici di primaria importanza (vigili del fuoco, polizia…).
