Vacanze di Pasqua, Conflavoro: la rivincita dei piccoli borghi sul rincaro dei prezzi (Foto Pixabay)

Aggiornamento sul fronte vacanze di Pasqua: ci siamo quasi, le valigie sono quasi pronte e se da un lato il rincaro dei prezzi sui viaggi all’estero ha gravato sui portafogli dei cittadini, dall’altro, per gli italiani una piccola gita fuori porta è irrinunciabile. Ad essere preferite sono le mete più piccole e le tratte più brevi. Secondo il centro Studi di Conflavoro: “Un turismo di prossimità che fa bene all’economia e alle piccole attività di provincia”.

Turismo di prossimità, per Pasqua “la rivincita dei piccoli borghi”

Anche se cambiano le esigenze e le mete prescelte, sono le grandi città ben collegate a tenere il ritmo degli spostamenti pasquali anche se saranno i piccoli borghi a dettare il passo. Tra le regioni italiane preferite per le vacanze pasquali figurano Toscana (con i borghi di Bolgheri, San Gimignano e Montepulciano), Campania (Castellabate, Frigento e Furore), Lazio (Nemi, Tivoli, Isola del Liri), Emilia-Romagna (Bobbio, Castelvetro di Modena, Gualtieri) e Basilicata (Venosa, Acerenza, Castelmezzano).

Conflavoro inoltre segnala che un biglietto aereo per il fine settimana di Pasqua può arrivare a costare in media anche l’81% in più rispetto allo stesso biglietto acquistato per il weekend precedente. Ancora una volta, quindi, è opportuno segnalare le tratte più costose sul nostro territorio: Roma-Cagliari e Milano-Bari (+118%), Milano-Palermo (+106%). Rincaro forte, ma più contenuto per i treni, in media sul +20%. Da sottolineare come le tratte con il rincaro maggiore siano Milano-Bologna (+34%), Milano-Firenze (+22%), Milano- Napoli (+21%) e Roma-Napoli (+27%).

“I rincari fuori controllo dei biglietti di treni e aerei accelera il cambiamento del trend che vede preferire un turismo più sostenibile e conveniente. Gli italiani – spiega Roberto Capobianco, presidente nazionale Conflavoro – non rinunciano alla tradizione di trascorrere la Pasqua fuori casa, ma optano per mete più vicine e tratte più brevi. È la rivincita dei piccoli borghi e del turismo di prossimità, che fa bene all’economia locale e alle piccole attività di provincia, ristoratori, artigiani, commercianti. Quindi un segnale di ottimismo in un periodo comunque difficile soprattutto dal punto di vista dei consumatori, che vedono pesare sulle proprie tasche non solo i rincari dei costi dei trasporti e della mobilità, ma anche quello dei prodotti tipici pasquali come colombe e uova di cioccolato”.


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