vacanze

Sono “preoccupanti”, secondo l’Unione Nazionale Consumatori, i dati dell’indagine Istat sul turismo. Nel 2021 il numero di viaggi con pernottamento è pari a 41,648 milioni, il 10,98% in più rispetto al 2020 (37,527 mln), ma ancora molto lontani da quelli pre-pandemia del 2019, quando erano 71,254 mln, con una caduta del 41,55%.

“Il lieve recupero sul 2020 non è per niente soddisfacente, considerati i minori lockdown e chiusure che ci sono state nel 2021, soprattutto a partire dal secondo trimestre dell’anno. È evidente che gli italiani hanno preferito restare prudenti ed è prevalsa l’incertezza. Il dato dimostra anche il fallimento del bonus vacanze, che, pur essendo partito già nel luglio 2020, poteva essere utilizzato per tutto il 2021″, afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.

Il dato “più negativo”, però, è quello delle vacanze da 1 a 3 notti – secondo UNC -: “l’unico addirittura a peggiorare rispetto al 2020, da 15,495 mln di viaggi con pernottamento a 14,202 mln, con una caduta dell’8,34%, quasi la metà rispetto al 2019 quando erano 28,208 mln”, prosegue Dona.

L’impatto dei rincari sul turismo nel 2022

Sulle prospettive per il 2022 pesa invece l’effetto prezzi, secondo l’UNC, che potrebbe portare un’inversione di tendenza rispetto alla durata delle vacanze.

“Nel 2022 la situazione potrebbe ribaltarsi – conclude Dona. – Potrebbero, infatti, risalire le vacanze brevi, come dimostrano le prenotazioni per Pasqua, ed esserci contraccolpi su quelle più lunghe, per via dell’effetto caro bollette e caro prezzi, che costringeranno gli italiani a tirare la cinghia e ad accorciare le ferie”.

 

vacanze soldi

 

Anche il Codacons richiama l’attenzione sui rincari, con particolare riguardo all’aumento dei prezzi anche nel settore turismo, “che porterà la spesa complessiva della villeggiatura a crescere fino al +15% rispetto allo scorso anno”.

“Gli ultimi dati Istat sull’inflazione registrano una forte crescita dei listini del comparto turistico, con le strutture ricettive che già oggi hanno applicato aumenti medi del +9,3% su base annua – spiega il Codacons –. Un trend che proseguirà e si intensificherà nei prossimi mesi, coinvolgendo non solo alberghi, villaggi vacanza e strutture varie, ma anche il comparto dei trasporti e dei servizi vacanzieri”.

Una vacanza di 10 giorni – in base alle stime del Codacons – costerà quest’anno fino al +15%, considerando le spese per spostamenti, pernottamenti, cibi e servizi, passando da una media di 996 euro a persona del 2021 ai 1.145 euro del 2022, con un incremento che sfiora quota +150 euro procapite.

“Gli operatori turistici stanno scaricando sui consumatori finali i maggiori costi energetici determinati dal caro-bollette, attraverso un incremento generalizzato delle tariffe al pubblico – denuncia il presidente Carlo Rienzi – Una politica che sul lungo periodo non pagherà, perché gli italiani, impoveriti dalla crescita dei prezzi al dettaglio e delle bollette di luce e gas, reagiranno ai rincari riducendo la spesa destinata alle vacanze e tagliando i giorni di villeggiatura”.


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