Truffa dell’oro, Codici: diffidare delle promesse di guadagni garantiti
La truffa dell’oro avrebbe coinvolto, secondo le stime, circa 5.000 investitori. Codici pronta a fornire assistenza
L’associazione CODICI Lombardia è disponibile a fornire assistenza a tutti gli investitori caduti nella cosiddetta “truffa dell’oro“, con cui – ricorda l’associazione – “la Global Group S.r.l., attraverso il noto schema Ponzi, avrebbe spinto migliaia di consumatori ad investire ingenti somme di denaro in oro, lingotti, o mercati legati ai metalli preziosi, promettendo rendimenti straordinariamente elevati“.
“Anziché utilizzare il denaro negli investimenti pattuiti – spiega ancora l’associazione – la Società avrebbe invece utilizzato le somme per pagare i rendimenti promessi ai partecipanti precedenti. La guardia di Finanza di Milano e del Trentino ha svolto, quindi, un’approfondita indagine, che ha messo la Global Group al centro di una maxi inchiesta, chiusa il 20 Gennaio 2025″.
L’inchiesta – si legge su il Fatto Quotidiano – “ha portato a cinque arresti (di cui uno in carcere e quattro ai domiciliari), 23 milioni di euro sequestrati e 30 perquisizioni in tutta Italia. Le ipotesi di reato contestate riguardano l’associazione per delinquere, l’abusiva attività finanziaria e la truffa“. Secondo le stime sarebbero “5mila i potenziali truffati“.
La truffa dell’oro e lo “schema Ponzi”
Come spiegato da Il Fatto Quotidiano, il “passaparola” e “profili social” sarebbero stati gli strumenti utilizzati “per attrarre “nuovi potenziali investitori””.
“Gli arrestati, a volte, venivano incontro alle richieste di alcuni dei clienti che chiedevano di “smobilizzare” gli investimenti effettuati, affinché il presunto schema non venisse smascherato. In più – si legge – stando alle indagini, “l’organizzazione di esclusivi eventi promozionali” ha “facilitato la creazione di un network relazionale e consolidato la credibilità e la fiducia verso i consulenti”.
“Lo schema Ponzi è tra le più classiche modalità di truffa: il truffatore, in questo caso, avrebbe iniziato attirando gli investitori con la promessa di rendimenti garantiti, giustificati dalla presunta stabilità e crescita del mercato dell’oro – dichiara Davide Zanon, Segretario Regionale di CODICI Lombardia -. In molti casi, tuttavia, secondo tale schema truffaldino, viene presentata l’illusione di un’attività legittima anche tramite documentazione falsa, certificati o conti fittizi che dimostrerebbero profitti inesistenti. Gli investitori iniziali, ricevendo effettivamente i rendimenti promessi, diventano spesso inconsapevoli promotori dello schema, convincendo amici, familiari o colleghi a investire a loro volta”.
L’oro è percepito come un bene “rifugio sicuro”, per questo motivo – spiega ancora Codici Lombardia – molte persone sono cadute in questa truffa, complice l’instabilità economica di questi ultimi anni.
“La promessa di rendimenti elevati combinata con la sicurezza associata al metallo prezioso – prosegue l’associazione – convince anche persone prudenti a investire, ignorando o sottovalutando segnali di allarme, come la mancanza di trasparenza, la difficoltà nel verificare gli investimenti o rendimenti troppo alti rispetto ai tassi di mercato. Inoltre, i primi pagamenti ricevuti danno un falso senso di legittimità, alimentando il passaparola e l’ingresso di nuovi fondi”.
“Quando lo schema Ponzi crolla, gli investitori si trovano con perdite ingenti e nessun ritorno reale o valore a compensarle – conclude Zanon -. Per proteggersi da queste truffe è fondamentale diffidare di promesse di guadagni garantiti o eccessivamente alti, verificare la presenza di licenze e autorizzazioni presso organi ufficiali (come la CONSOB in Italia), e analizzare a fondo la trasparenza dell’investimento e la reputazione dell’operatore. Nessun investimento in oro o altro bene rifugio dovrebbe essere gestito in assenza di certificazioni e garanzie verificabili”.