Truffa bancaria online, un'altra vittoria dello sportello online di Confconsumatori: recuperati mille euro (Foto di Riki32 da Pixabay)

Confconsumatori ha permesso alla vittima di una truffa bancaria online di recuperare mille euro che le erano stati sottratti attraverso una serie di complesse operazioni che chiamavano in causa una serie di alert e un finto operatore bancario.

Nell’agosto del 2023 una cittadina di Gorizia si è trovata coinvolta in un complesso caso di frode bancaria. Tutto è iniziato con una serie di messaggi di “alert” ricevuti sulla chat della sua banca: “autorizzazione negata di euro 399.00 in data 01.08.23 Carta xxxx Hotel Tirana, Albania”. Subito dopo, la donna ha ricevuto una telefonata da un numero fisso, apparentemente riconducibile all’intermediario finanziario. L’interlocutore, mostrandosi informato riguardo il saldo del conto, ha affermato di aver rivelato un accesso anomalo e ha invitato la cliente a confermare i propri dati anagrafici, sostenendo di aver bloccato la carta.

Il giorno seguente, la correntista ha ricevuto un’altra chiamata dallo stesso numero, durante la quale l’interlocutore ha chiesto conferma di eventuali notifiche ricevute. La cliente, dunque, ha confermato di aver ricevuto due richieste di autorizzazione per bonifici di 500 e 100 euro, risultate, però, stornate dopo un controllo tramite home banking.

Il 3 agosto le arriva una nuova notifica che segnalava un bonifico di 650 euro, ma la cliente ha ritenuto che anche questa operazione sarebbe stata stornata, come indicatole dal finto operatore bancario. Tuttavia, il 5 agosto, un sms ha avvisato la risparmiatrice che il saldo sul suo conto non era più sufficiente per coprire gli addebiti.

La denuncia e l’intervento di Confconsumatori

Un controllo approfondito ha rivelato che, oltre al bonifico di 600 euro, erano state effettuate altre operazioni non autorizzate con la carta di credito per un totale di 970.61 euro il 1° agosto. La banca ha stornato il bonifico di 605 euro il 9 agosto, ma non ha riconosciuto le altre transazioni.

La cliente ha presentato denuncia alle autorità il 9 agosto 2023, trasmessa nello stesso giorno alla banca per il disconoscimento delle operazioni non autorizzate. La banca però ha rigettato la richiesta di rimborso di 970.61 euro, spingendo la risparmiatrice a rivolgersi presso lo sportello online di Confconsumatori. L’associazione ha consigliato alla donna di ricorrere all’arbitrato ritenendo insufficiente l’operato della banca.

Il Collegio di Milano dell’Arbitro bancario ha preso una decisione il 20 marzo 2024, disponendo il rimborso della somma di 970.61 euro alla cliente. L’Arbitro ha stabilito che la banca non è riuscita a dimostrare che le operazioni di pagamento fossero state autorizzate con l’utilizzo dell’autenticazione forte a due fattori, come previsto dalla normativa.

La tutela dei consumatori

È bene ricordare a tutti gli utenti, come anche sottolineato da Confconsumatori, che le banche non chiedono mai al telefono la conferma di dati anagrafici, numeri di conto, username o password per l’accesso ai servizi digitali. In caso di truffa, la normativa introdotta dal decreto legislativo 11/2010 stabilisce che l’onere economico ricada sulle imprese bancarie.

Questo caso richiama all’attenzione la tutela dei consumatori sulla privacy di informazioni sensibili comunicate telefonicamente (anche se il numero appare legittimo). Una corretta informazione e la prontezza nel segnalare operazioni sospette possono fare la differenza nella protezione dei propri risparmi.


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