Mascherine, tamponi e farmaci, Adoc: dopo due anni ancora falle nel sistema
Mascherine, tamponi e antibiotici a due anni dalla comparsa del Covid, Tascini (Adoc): “speculazione, cattiva comunicazione o difetto dei mercati?”
È caccia grossa alle mascherine FFP2, da quando sono diventate obbligatorie lo scorso 10 gennaio, con inevitabili ricadute sui costi – denuncia Adoc – nonostante il Ministero della Salute abbia stretto un accordo con le associazioni di distribuzione e vendita in farmacia per fissare un prezzo massimo a 75 centesimi l’una.
Mascherine e tamponi, ancora interrogativi
Le mascherine sono acquistabili non solo in farmacia, ma anche nei supermercati online. Alla fine, dunque, a prezzo calmierato le mascherine quanto costano? – Si chiede Adoc – Sono tutte a norma?
“Le stesse aziende produttrici dei Dpi – afferma l’associazione – denunciano la presenza sul mercato di dispositivi che hanno dimostrato di garantire un livello di protezione non adeguato e non rispondente ai parametri della normativa di riferimento (EN 149)”.
E i tamponi? Fino ad un certo periodo, concomitante con le festività natalizie, – prosegue Tascini – sono terminati e quindi introvabili nelle farmacie e nei supermercati. La necessità del tampone, soprattutto il rapido fai da te era legata alla presenza a pranzi, cene e riunioni familiari, con conseguenti lunghe file e attese, code e folla fuori dalle farmacie.
Una comunicazione fuorviante
Adoc individua alcune criticità anche nella comunicazione e porta l’esempio della sparizione dello Zitromax, farmaco antibiotico, uno dei più prescritti per le infezioni batteriche e di altri farmaci.
“Perché è diventato irreperibile nelle farmacie? È bastato che qualcuno, discutibile scienziato o solo presenzialista in tv, o anche il medico di base dicesse che era efficace per la cura del virus e si è scatenato il putiferio. Questa è comunicazione efficace efficiente e trasparente?”, Si chiede Tascini.
“Ci duole dire che, a due anni dalla comparsa del Covid, le domande sono sempre le stesse e l’unico punto fermo di tutte le distorsioni di mercato è la lievitazione dei costi – afferma il presidente Adoc. – Le falle di un sistema mal legato, mal gestito e scarsamente organizzato hanno fatto sì che messaggi distorti potessero avere la meglio su informazioni scientifiche corrette e necessarie”.
“Colpa di una comunicazione, istituzionale o meno, che è stata disordinata e poco mirata. E le conseguenze di tutti questi errori casuali, voluti o inevitabili, sono ricadute esclusivamente sulle spalle delle famiglie, consumatori obbligati”, conclude Tascini.