Io Sono Originale, ieri il flash mob per la lotta alla contraffazione
Ieri mattina, a Roma, si è svolto un flash mob targato “Io Sono Originale”: cinque ragazze hanno richiamato l’attenzione sul tema attuale della contraffazione
“Io sono, io scelgo solo Originale”. Questo lo slogan che ha fatto la sua comparsa lungo la Scalinata di Trinità dei Monti nella suggestiva cornice di piazza di Spagna a Roma, dove ieri mattina si è svolto un flash mob targato “Io Sono Originale”.
Si tratta dell’iniziativa della Direzione Generale Lotta alla Contraffazione – Ufficio Italiano Brevetti e Marchi del Ministero dello Sviluppo Economico, realizzata in collaborazione con le associazioni dei consumatori aderenti al Consiglio Nazionale dei Consumatori e degli Utenti, tra cui l’associazione Codici.
Io Sono Originale, gli obiettivi del progetto
Davanti allo sguardo prima curioso e poi interessato di turisti e romani, cinque ragazze hanno richiamato l’attenzione sul tema attuale della contraffazione. Chiaro il messaggio riportato su t-shirt e cartelli, e spiegato poi a chi chiedeva informazioni su quell’iniziativa così particolare e colorata che stava animando piazza di Spagna: non comprare falso, scegli originale!
“L’obiettivo del progetto ‘Io Sono Originale’ – spiega Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – è quello di promuovere e diffondere la cultura della legalità in relazione alla lotta alla contraffazione. Spesso si sottovalutano i rischi legati al mercato del falso e questo è grave, perché non è un tema di interesse solo economico. Parliamo, infatti, anche di pericoli sul piano della salute, perché magari si tratta di prodotti immessi sul mercato pur non rispettando determinate norme”.
“Proprio per questo, è un progetto che punta molto a informare e sensibilizzare i giovani, partendo dalle scuole. Iniziative come quella di ieri al centro di Roma ci permettono poi di veicolare un messaggio importante in maniera leggera ed anche divertente, conquistando l’attenzione e la curiosità delle persone, che hanno avvicinato le nostre ragazze per sapere di che iniziativa si trattava ed informandosi sul progetto”, conclude.