Furto dei medicinali, AIFA ha presentato oggi analisi e trend del fenomeno
Dal 2012 si è registrato in Italia un aumento dei furti dei medicinali, un fenomeno allarmante divenuto negli ultimi anni una sfida anche europea. AIFA: necessaria “un’efficace azione di tracciabilità e prevenzione dei furti”
Dal 2012 si è registrato in Italia un significativo aumento dei furti dei medicinali, un fenomeno allarmante che si è sviluppato negli anni anche in altri Paesi europei. Lo ha affermato l’AIFA durante il convegno web “Furti di medicinali – Analisi e trend di un fenomeno complesso”, trasmesso in diretta streaming sul canale YouTube dell’Agenzia italiana del farmaco.
Un’occasione di aggiornamento e approfondimento su una problematica attuale che tiene conto anche del quadro emergenziale legato al COVID-19 e della crescita della domanda di alcuni medicinali a partire dalla prima fase della pandemia.
Durante l’incontro è stata presentata la ristampa del volume “THEFT OF MEDICINES–Trend of the phenomenon over the years”, che include anche i risultati delle recenti ricerche sviluppate dall’Agenzia nel network europeo.
“Nel contesto dell’emergenza legata al COVID-19 e all’arrivo dei nuovi vaccini – ha affermato il Direttore dell’Agenzia Nicola Magrini – è molto importante mettere in atto un’efficace azione di tracciabilità e prevenzione dei furti, che permetta di tenere sotto controllo la catena di distribuzione e stoccaggio e di garantire la piena sicurezza della filiera in un ambito oggi particolarmente sensibile”.
Furto dei medicinali, un fenomeno europeo
“Il significativo aumento degli eventi di furto di medicinali registrato in Italia dal 2012 ha rappresentato il punto di partenza di un’analisi più approfondita rispetto a un fenomeno divenuto allarmante, non solo per gli ingenti danni arrecati alla filiera produttiva, ma anche in termini di salute pubblica”, ha dichiarato Domenico Di Giorgio, dirigente dell’Ufficio Qualità dei prodotti e Contrasto al crimine farmaceutico di AIFA.
Un fenomeno divenuto, negli ultimi anni, una sfida anche europea.
“Le attività coordinate dall’Italia, come l’operazione Vulcano – ha proseguito Domenico Di Giorgio – hanno permesso di individuare e smantellare traffici illeciti che, attraverso operatori non autorizzati, riciclavano nella rete europea medicinali rubati nelle filiere distributive di diversi Paesi. L’Italia, con la Banca Dati Furti gestita da AIFA, è diventata rapidamente un punto di riferimento per tutti quei Paesi che hanno deciso di mettere in campo sistemi analoghi”.
Le azioni di contrasto
Durante il convegno si è parlato anche dei nuovi progetti e interventi operativi di contrasto del fenomeno nell’ambito del “Tavolo tecnico contrasto ai furti farmaceutici”, cui partecipano aziende farmaceutiche, depositari farmaceutici ed esperti di SIFO, Ministero della Salute, Consorzio Dafne, forze di Polizia e Procure.
“Il numero di eventi registrati fino al novembre 2020 – spiega l’AIFA – mostra come l’incidenza dei furti in Italia sia ormai significativamente ridotta, mentre in altri Paesi europei, che ora implementano misure di controllo sull’esempio di quanto fatto da AIFA, si riscontra attualmente l’esistenza del fenomeno in precedenza sottovalutato, che talvolta presenta addirittura un’ incidenza superiore a quella rilevata in passato nel nostro Paese”.
Hanno partecipato alla discussione: Adriano Pietrosanto (Egualia), Luca Paoles (Farmindustria), Franco Fantozzi, Cecilia Fant e Karen Bresard (Pharmaceutical Security Institute), Diana Russo (Procura di Velletri), Claudia Biffoli (Ministero della Salute), Stefano Imperatori (Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato), Marcello Pani (SIFO), Lt. Col. Alessio Papa (NAS), Daniele Marazzi (Consorzio Dafne).