Editoria, Associazioni: 18App rimanga una misura a favore di tutti

Editoria, Associazioni: 18App rimanga una misura a favore di tutti

“La cultura è libertà ed è per tutti, così come lo è la scuola pubblica – afferma unito il mondo del libro – La 18App deve continuare a essere a favore di ogni ragazzo e ragazza che diventa maggiorenne, senza alcuna distinzione“: autori, editori, librai, cartolibrai, bibliotecari rilanciano oggi l’appello, di fronte all’ipotesi di legare l’elargizione dei 500 euro per consumi culturali al reddito familiare , attraverso l’Isee.

L’intenzione del Governo non sarebbe, dunque, quella di abolire la misura – ipotesi circolata negli ultimi giorni – ma quella di “ridefinirla”. Lo ha confermato la stessa Giorgia Meloni sulla sua pagina Facebook.

“Non vogliamo abolirlo – ha dichiarato Meloni in merito al bonus – Ma la misura 18App va rivista”, introducendo “un limite nel reddito di chi accede a questa misura”, definendo meglio “quali sono i contenuti e le cose che si possono acquistare con queste risorse”.

18App, l’appello del mondo del libro

Secondo le associazioni del settore editoria, “Legare la carta cultura al reddito, cancellarne il carattere universale, vuol dire svilirne la natura, che è quella di essere uno sprone verso ogni nuovo cittadino alla partecipazione attiva alla vita culturale”.

È quanto scrivono in un appello congiunto AIE – Associazione Italiana Editori, ADEI – Associazione degli Editori indipendenti, ALI – Associazione Librai Italiani, SIL – Sindacato Italiano Librai, Federcartolai Confcommercio, AIB – Associazione Italiana Biblioteche, SIAE – Società Italiana degli Autori ed Editori, SLC-Cgil Sezione Nazionale Scrittori.

“Proprio l’universalità della misura – affermano – è alla radice del suo successo nel promuovere la lettura, come certificato dall’Istat: nei primi tre anni il bonus ha permesso una crescita della lettura nella fascia d’età 18-21 anni dal 46,8% al 54%. Dopo la sua approvazione in Italia, che ha avuto un impatto positivo su tutta la filiera e sulla diversità e ricchezza della produzione libraria, misure simili, sempre universalistiche, sono state adottate in molti altri Paesi europei”.


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