
Deepfake, Codici: serve intervento urgente su spoofing e IA (Foto di Gerd Altmann da Pixabay)
Deepfake, Codici: serve intervento urgente su spoofing e IA
A seguito della truffa ai danni degli imprenditori attraverso l’utilizzo dei deepfake vocali, Codici chiede un intervento urgente per rafforzare gli strumenti di difesa contro l’uso criminale dell’Intelligenza Artificiale e lo spoofing
La truffa ai danni di alcuni noti imprenditori italiani attraverso l’uso illecito del nome del Ministro della Difesa, Guido Crosetto, rappresenta – per l’associazione Codici – “la conferma di una situazione estremamente delicata e pericolosa“. I truffatori, tramite i deepfake vocali, hanno invitato gli imprenditori a inviare denaro per conto del ministro della Difesa, che non era però il vero Guido Crosetto, ma una riproduzione della sua voce realizzata attraverso l’intelligenza artificiale.
Deepfake e IA, Codici: evidenti le lacune dei sistemi di sicurezza attuali
“Questa frode ha destato grande clamore per via dei nomi delle persone coinvolte – dichiara Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – ed anche questo ha prodotto una reazione che ha permesso di recuperare i soldi sottratti ad una delle vittime. Ciò dimostra che con un lavoro congiunto è possibile sventare anche truffe così imponenti. Un altro aspetto che ci preme sottolineare è quello della necessità di un intervento urgente per rafforzare gli strumenti di difesa contro l’uso criminale dell’Intelligenza Artificiale e lo spoofing“.
“Quotidianamente riceviamo segnalazioni da parte di vittime ingannate da telefonate con ID falso, riconducibile, ad esempio, alla propria banca. Lo abbiamo ribadito anche nella recente audizione organizzata congiuntamente dalla IX Commissione Trasporti e dalla X Commissione Attività Produttive della Camera dei deputati sulla cosiddetta riforma dei call center. I consumatori sono in balia di bande criminali sempre più attrezzate, che, grazie a tecnologie sofisticate, riescono a spacciarsi per un operatore di un istituto di credito o di un rappresentante delle forze dell’ordine. Le lacune dei sistemi di sicurezza attuali sono ormai evidenti. Bisogna intervenire – conclude Codici – per tutelare i cittadini dai continui attacchi dei cybercriminali”.
