Betting e normative

Betting e normative

Nel parlare di betting può venire subito da pensare agli Stati Uniti, ma bisogna ricordare che anche l’Europa vanta da tempo un’affezionata tradizione legata al mondo delle scommesse. Proprio nel nostro continente infatti, il legame fra sport e gioco d’azzardo è molto più sentito che in tanti altri paesi.

Con l’avvento delle case da gioco virtuali o fenomeni come la nascita degli e-sports, il giovanissimo gaming online che sta raccogliendo sempre più consensi in tutto il mondo, le regolamentazioni e normative non potevano che cambiare e aggiornarsi. Aggiornamenti volti a gestire al meglio i nuovi tipi di eventi sportivi e le nuove formule del gioco d’azzardo, ma anche a porre dei limiti di buon senso nel frenare l’incremento dei casi di gioco d’azzardo patologico.

Oggi in Europa si gioca tanto e sempre più facilmente, dunque una stretta sulle normative si è resa necessaria praticamente ovunque.

Parlamento europeo

Il progresso delle normative in Svezia, Norvegia e Finlandia

La Svezia, con un recente provvedimento ha portato ad un decremento nel trend del betting del ben -3,4%. Tale semplice normativa, già applicata nel nostro paese da inizio 2019, vieta infatti la possibilità di scommettere su competizioni sportive in cui la maggioranza dei partecipanti hanno meno di 18 anni. Un provvedimento che sembra andare incontro in particolare al fenomeno dell’e-sport, eventi sportivi video-ludici con atleti spesso giovanissimi.
Intanto in Norvegia l’ente preposto all’amministrazione doganale locale ossia Lottstift, chiede al governo un giro di vite nei confronti di numerosi operatori illegali nati sul territorio. Questi sarebbero colpevoli di concorrenza sleale verso le controparti dotate di licenze regolarmente autorizzate, oltre che di prevedibili irregolarità a livello contributivo.

La Finlandia invece si riorganizza: Il controllo del sistema di gioco d’azzardo era infatti demandato a troppi enti differenti, fra cui Parlamento, Polizia, Ministero delle Finanze e così via, con tutte le difficoltà che questo decentramento portava a livello gestionale. Il governo sta finalmente riordinando la normativa, volta a riunire tutte le varie competenze a carico di un solo organo di vigilanza. 

I cambiamenti in Grecia e Inghilterra

Anche in Grecia si rinnova completamente la normativa verso i gestori delle case scommesse fisiche tanto quanto ai bookmaker online. La nuova legge infatti è volta a rinnovare completamente il sistema di licenze, mettendo ordine fra quelle concesse in maniera temporanea in passato. Oggi il costo della licenza per le scommesse online sarà di ben 3 milioni di euro, per i casinò invece 2 milioni. Le licenze avranno durata di sette anni, con valenza sia per coloro che operano con sede in Grecia che nel resto dell’Unione Europea. Il capitale minimo richiesto? 200.000 euro. Ai siti di scommesse è imposto avere un dominio .gr, mentre non vi sono limiti in seno alla possibilità di possedere ambedue le licenze.

In Inghilterra invece enti come la Responsible Gaming Strategy Board premono per poter arginare il fenomeno del gioco patologico, rivolgendosi direttamente ai giocatori per sensibilizzare circa un cambio di mentalità verso il gioco stesso. In questo paese infatti, le scommesse sportive sono fra le più numerose d’Europa e una presa di coscienza è fondamentale.

Le novità in Italia

Per quanto riguarda il nostro paese, la lista di casinò online con licenza aams (ADM), è uno dei punti saldi a cui far riferimento per trovare i siti affidabili e legali segnalati proprio dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, l’ente che si cura di vigilare sul settore. Nel nostro paese le normative sono da sempre rigide e molto chiare, con divieto assoluto di gioco da parte dei minorenni e l’obbligo di informazione trasparente verso i giocatori da parte dei vari siti e casinò.

Una delle ultime normative che ha scatenato discussioni accese e non sempre favorevoli al provvedimento, prevede la rimozione delle pubblicità di betting e siti di giochi d’azzardo di ogni genere. Questa nuova norma a favore della prevenzione alla ludopatia (simile a quella che aveva rimosso allo stesso modo le sigarette da tv e competizioni sportive) ha incontrato il disaccordo proprio da parte dell’ormai ex presidente della Lega Serie A Miccichè e numerose altre società sportive a causa della diminuzione degli sponsor.


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