Sulle vendite piramidali non è affatto calato il sipario. Sono sempre presenti, ogni tanto ne sbuca fuori qualcuna, e continuano a ingannare i consumatori. Per questo il Movimento Difesa del Cittadino ha deciso di mobilitarsi attraverso un’indagine per individuare gli operatori che continuano ad utilizzare questa modalità di vendita illegale, mentre annuncia per i prossimi giorni una campagna di sensibilizzazione nei confronti delle istituzioni e dei consumatori “affinché non cadano in queste vere e proprie trappole commerciali”. 

“Nonostante siano state abolite dal 2005 con il Codice del Consumo, le vendite piramidali continuano a mietere vittime reclutando sempre nuovi addetti con ingannevoli promesse di facili guadagni – denuncia Francesco Luongo, presidente del Movimento Difesa del Cittadino – Il copione è sempre lo stesso: attraverso svariate modalità, che vanno dalle classiche catene di Sant’Antonio a seminari organizzati ad hoc, si convince il consumatore a pagare un contributo d’ingresso o all’acquisto di prodotti di dubbia utilità, con la promessa di ottenere in cambio un corrispettivo per ogni persona che a sua volta farà entrare nel sistema e con la prospettiva di una fantomatica scalata gerarchia che lo porterà ad essere responsabile di centinaia di affiliati”.

“Si tratta di un modello di vendita ormai noto a tutti, che abbiamo importato dagli Stati Uniti dove, ancora oggi, continua a creare pesanti distorsioni sul mercato, in tutti i settori commerciali” afferma Luongo ricordando alcuni clamorosi casi scoppiati qualche anno fa, dai prodotti miracolosi di Amway alla bufala del tubo che riduceva i consumi di carburante e le emissioni inquinanti venduto da Tucker. “In particolare quest’ultimo caso è finito con un procedimento per associazione a delinquere, truffa e violenza privata a carico dei promotori della società – aggiunge il presidente di MDC – Per fortuna dall’Antitrust continuano a fioccare pesanti sanzioni contro chi utilizza questa modalità di vendita. Ultima la multa di 455mila euro inflitta proprio qualche giorno fa all’azienda di autonoleggio Dexcar”.


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