Vendite al dettaglio, ad aprile giù sia in valore che in volume (Foto Pixabay)

Gli italiani spendono di più per comprare di meno. E questa tendenza sembra confermata anche rispetto agli ultimi dati Istat sulle vendite al dettaglio di aprile, che vedono una netta flessione su base annua sia un valore che in volume (ed è anche per l’effetto della Pasqua).

Per le vendite al dettaglio l’Istat stima ad aprile 2024 su base congiunturale un calo sia in valore sia in volume (rispettivamente -0,1% e -0,3%). Le vendite dei beni alimentari sono in calo (-0,7% in valore e -0,9% in volume) mentre quelle dei beni non alimentari sono in aumento (+0,3% in valore +0,2% in volume).

Nel confronto annuale, ad aprile 2024 le vendite al dettaglio diminuiscono dell’1,9% in valore e del 3,3% in volume. In particolare le vendite dei beni alimentari calano del 4,9% in valore e del 7,3% in volume, mentre quelle dei beni non alimentari aumentano in valore (+0,6%) e non subiscono variazioni in volume.

Rispetto ad aprile 2023, il valore delle vendite al dettaglio è in diminuzione per la grande distribuzione (-3,8%), le imprese operanti su piccole superfici (-0,5%) e le vendite al di fuori dei negozi (-0,8%) mentre è in aumento per il commercio elettronico (+7,4%).

Commenta l’Istat: “A livello tendenziale si registra una variazione negativa sia in valore sia in volume, determinata dalla flessione delle vendite di beni alimentari, che anche questo mese risentono in misura significativa della differente collocazione della Pasqua, che nell’anno in corso è caduta a fine marzo mentre nel 2023 ha avuto luogo ad aprile. Tra le forme distributive sono in crescita solo le vendite online, mentre si registra un calo per tutti gli altri canali di vendita, in particolare la grande distribuzione e, all’interno di questa, gli esercizi non specializzati a prevalenza alimentare”.

Consumatori: doccia fredda, andamento deludente

«Una doccia fredda per il Paese», commenta l’Unione Nazionale Consumatori.

«Dopo i dati dopati di marzo delle vendite alimentari in volume, decollate del 3,6% sull’anno precedente grazie alla Pasqua caduta quest’anno in marzo, insomma un miraggio dovuto al calendario, ora si torna alla dura realtà e le vendite si raffreddano, scendendo dello 0,9% sul mese precedente e del 7,3% su aprile 2023 – afferma il presidente dell’associazione Massimiliano Dona – Sia chiaro, però, che il dato negativo non riguarda solo le vendite alimentari. Quelle non alimentari in volume, infatti, sono stabili su aprile 2023. Insomma, il Paese è fermo e le vendite restano al palo se si considerano i dati scorporando l’effetto del calo dell’inflazione».

Secondo lo studio dell’associazione, se si traduce in euro il calo dei volumi consumati su aprile 2023, le spese alimentari per una famiglia media scendono su base annua di 422 euro a prezzi del 2023.

«Al di là delle variazioni registrate ad aprile, su cui incide l’incremento delle vendite di marzo legate alla festività di Pasqua, è innegabile che nel 2024 l’andamento del commercio sia deludente – afferma il presidente Codacons Carlo Rienzi – Nella media dei primi quattro mesi dell’anno, infatti, le vendite diminuiscono in volume del -1,2%, mentre crescono in valore del +0,9% rispetto allo stesso periodo del 2023. Numeri che attestano come il caro-prezzi degli ultimi due anni continui ancora oggi ad influire sulla spesa delle famiglie, che spendono di più per acquistare meno rispetto al passato».


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