Sigarette elettroniche: in arrivo il prezzo imposto stabilito dai produttori e confermata  la maxi imposta al consumo del 58,5% che scatterà a gennaio. Si tratta di “una doppia batosta che porterà alla chiusura degli oltre 4mila negozi specializzati attivi in Italia”, mentre fra settembre e ottobre hanno già chiuso 388 punti vendita, al ritmo di sei al giorno, e hanno chiuso l’attività 156 imprese. L’allarme viene da Fiesel-Confesercenti, l’associazione di categoria che rappresenta gli imprenditori attivi nell’esercenza svapo.  La sigla ha promosso una petizione per fermare la maxi imposta e sta lavorando a un accordo con bar e ristoranti per creare aree dedicate agli “svapatori”.
“Da quanto siamo venuti a sapere – scrive Fiesel in una nota – il Governo ha intenzione di abolire di fatto il libero mercato delle svapo, introducendo un meccanismo di prezzo imposto, stabilito dai produttori, simile a quello vigente nella vendita di prodotti a base di  tabacco. A questa restrizione si aggiunge la maxi-imposta al consumo del 58,5%, in arrivo a gennaio su e-cig e liquidi: due provvedimenti che soffocheranno definitivamente il commercio di svapo, portando alla chiusura dei 4.127 negozi e delle 1.651 imprese attive attualmente in Italia. Un provvedimento incomprensibile: da parte di un governo liberista, che mantiene un regime di deregulation in materia di orari e di aperture che non ha eguali in Europa, non ci aspettavamo questa restrizione del libero mercato”.
“Si tratta di un vero e proprio boom di chiusure”, commenta Massimiliano Federici, Presidente di Fiesel Confesercenti. “Alcune chiusure sono certamente dovute a fattori fisiologici di mercato; ma dall’altra ha inciso la campagna di disinformazione condotta da alcuni media, che adduceva alle svapo presunti ‘effetti dannosi’ mai dimostrati, nonostante le e-cig godano del supporto di scienziati autorevoli come Umberto Veronesi. Ma il vero problema sono i provvedimenti in arrivo per il settore. Con prezzo imposto e maxi-imposta, aumenterà il costo finale per gli utenti:  una prospettiva che porterà al crollo delle vendite e al crollo definitivo di uno dei settori più nuovo e vitale del commercio al dettaglio, che prima che il Governo ci mettesse gli occhi sopra godeva di un tasso di crescita medio di circa 1.200 nuovi punti vendita e quasi 1.800 posti di lavoro a trimestre”.


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2 thoughts on “Sigarette elettroniche, Fiesel-Confesercenti: confermata maxi imposta del 58,5%

  1. Non ho parole per esprimere tutta la mia disistima verso questi governanti incompetenti e corrotti. Pensavo di poter resistere
    al loro attacco,ma oggi,con la totale equiparazione delle e-cig alle sigarette tradizionali,dovrò rassegnarmi a chiudere i battenti al mio “splendido” negozio aperto nello scorso marzo nel centro storico di Urbino.Ma governanti così ladri ed incapaci dovevano capitarci tutti a noi italiani? Caspita che sfortuna!!!

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