Sharing economy, analisi Altroconsumo sulle piattaforme online
Più che una semplice rivoluzione degli stili di vita: la sharing economy si stima che rappresenti gia l’1% dell’economia mondiale, basandosi sul semplice concetto di scambio e condivisione. Sono tanti però gli scettici e altrettanti i nemici. Ma la domanda che si è posta Altrocosumo e: c’è da fidarsi? Quanto si è tutelati se qualcosa va storto? L’Associazione ha svolto un’analisi su utenti e piattaforme della sharing economy. Degli oltre 2.300 intervistati italiani il 62% ha partecipato almeno una volta a esperienze di consumo collaborativo. Tra chi ha provato esperienze di mobilità e alloggi, l’80% si dichiara molto soddisfatto, mentre solo il 3-4% non lo è. I motivi, per chi non partecipa, sono: mancanza di necessità (61%) e barriera degli aspetti informativi (43%). Solo un quarto di chi non ha mai partecipato ha citato come motivo la sfiducia nelle persone.
La sharing economy sarà il filo conduttore del Festival di Altroconsumo 2016 che si terrà il 24 e il 25 settembre quest’anno per la prima volta a Milano. Un tema caldo che ha diviso e divide l’opinione pubblica tra favorevoli e contrari. La verità sta probabilmente nel mezzo. Sì, la sharing economy ha portato sul mercato nuove opportunità di guadagno da un lato e di risparmio dall’altro, ma è anche vero che l’intermediario non è sparito affatto e che molto spesso quella che chiamiamo condivisione prevede in realtà un pagamento. Si tratta di una realtà che funziona, che non si può ignorare e che può portare notevoli benefici ai consumatori: bisogna però fare in modo che le leggi stiano al passo con l’innovazione tecnologica e anche culturale che è già nella società.
I consigli di Altroconsumo quando si cerca un appartamento da affittare o qualunque altro tipo di bene o servizio offerto su una delle tante piattaforme di sharing economy online:
- Spesso i siti che mettono insieme domanda e offerta sono stranieri, di solito americani. Pur essendo una clausola vessatoria quella che prevede che il tribunale deputato a decidere in caso di controversie sia quello del Paese dell’azienda e non del consumatore, nella realtà, accettando le condizioni poste al momento dell’iscrizione, si acconsente proprio a questo. Leggi sempre attentamente i termini e le condizioni di servizio per non avere sorprese.
- Le recensioni degli altri utenti sono l’unico modo per avere informazioni su un utente che offre un servizio: è stato corretto? Ha fornito quello che prometteva? Leggi e cerca di scegliere prodotti e servizi che hanno il maggior numero di recensioni positive.
- Se qualcosa nel servizio non è di vostro gradimento fallo notare subito: il rischio di avere una brutta recensione di solito è sufficiente a far prodigare l’offerente per migliorare le cose.
- I pagamenti spesso avvengono per via elettronica sul sito. La loro tracciabilità è una sicurezza ulteriore. In siti come Airbnb, per esempio, il pagamento viene trattenuto dalla piattaforma fino al momento in cui il soggiorno è andato a buon fine: una tutela in più per gli utenti.
Anche chi offre deve tutelarsi e usare dei piccoli trucchi per avere maggiore successo sulle piattaforme. Ecco alcuni suggerimenti:
- Il modo in cui si presenta il servizio può determinare il suo successo. Nel caso tu metta a disposizione un alloggio, per esempio, avere belle foto può fare la differenza. Ma anche dare spiegazioni il più possibile dettagliate è un sinonimo di serietà.
- Opta sempre per pagamenti elettronici eseguiti tramite la piattaforma. Il pagamento in contanti potrebbe riservare qualche brutta sorpresa.
- Non c’è chiarezza sul tipo di tassazione alla quale servizi come questi sono sottoposti. Sopra i 5.000 euro l’anno si è tenuti a versare anche i contributi Inps, quindi la cosa si complica. Se pensi di cominciare a offrire un servizio su una di queste piattaforme, informati prima da un commercialista.
- Il consumo collaborativo prevede recensioni sia per chi offre sia per chi cerca.Leggi prima di dare un passaggio o affittare casa tua a un utente sconosciuto. Cerca sempre di anticipare domande e dubbi con la controparte prima di concludere la transazione per evitare sorprese sgradevoli