Saldi, Confcommercio: inizio sottotono. Polemica con i Consumatori
In Campania e in Sicilia – due delle regioni che hanno anticipato a ieri l’avvio del saldi – le vendite di fine stagione sono partite sottotono. Da Confcommercio fanno sapere già di non aspettarsi nulla di straordinario e di attendere un calo del 7-8% di vendite rispetto al 2011. Dice Renato Borghi, presidente di Federazione Moda Italia e vicepresidente di Confcommercio, di fronte ai primi dati sulla stagione dei saldi apertasi ieri in Basilicata, Campania e Sicilia: “Non ci aspettiamo nulla di straordinario da questo periodo di saldi, visto che le famiglie italiane nel corso di dicembre hanno dovuto pagare dieci miliardi di euro di imposte. Stimiamo un calo del 7-8% rispetto all’anno scorso, ma si tratta comunque di un giro d’affari che ammonta a 6 miliardi di ricavi”.
In tutte le altre regioni i saldi inizieranno il 5 gennaio. In Sicilia, dove sono partiti ieri, Confcommercio registra un calo del 30% delle presenze nella prima parte della giornata, con punte che sfiorano il 50% in alcune zone dell’isola, e stima una spesa media di circa 200-300 euro a famiglia. In Campania i dati sono negativi e si prevede una diminuzione del giro d’affari rispetto al 2011 che potrebbe toccare addirittura il 50% se si conferma l’andamento della prima giornata di vendite.
Da Confcommercio ci sono anche repliche alle denunce, fatte dalle associazioni dei consumatori, su saldi anticipati e mascherati praticati più o meno ovunque da esercizi commerciali che hanno anticipato le vendite scontate ai clienti affezionati. Sostiene Borghi: “Si tratta di polemiche sterili. Io sono stato a Roma e passeggiando per via Condotti e via del Corso ho visto qualche negozio che praticava delle promozioni, che sono diverse dai saldi, e tanti altri invece che non esponevano alcun annuncio e che quindi aspettano il 5 gennaio, data fissata per il Lazio e le altre Regioni, per dare il via ai saldi”. Secondo Borghi, quindi, non è condivisibile la posizione delle associazioni dei consumatori: “in alcune Regioni come Emilia, Lombardia e Friuli sono possibili per legge delle promozioni, che possono consistere, ad esempio, nell’abbinare la vendita di un prodotto all’omaggio di un altro. I saldi invece sono cosa diversa perché consistono nella riduzione generalizzata dei prezzi di prodotti fuori serie”.
Non manca un riferimento alla richiesta, avanzata ieri da Adiconsum, della convocazione di un tavolo al Ministero dello Sviluppo economico da parte di Mr Prezzi per avere “norme moderne, capaci di realizzare risparmi reali e costanti per i consumatori e al contempo salvaguardare le aziende sane del settore”, affermava l’associazione. Sostiene Borghi: “La norma è moderna ed è in linea con gli altri Paesi europei e con gli Stati Uniti. Le norme ci sono, devono essere rispettate e fatte rispettare dagli organi preposti. Non è nella cultura di Confcommercio non sedersi al tavolo e non partecipare al confronto, ma di sicuro quello che emergerà non sarà una legge che cambierà e migliorerà le cose”.
