Saldi, UNC: “Buoni gli sconti sull’abbigliamento (ma non fidatevi del meno 70%)
“Sarà un’annata di buoni sconti rispetto a quelli registrati in passato”. La “promessa” è dell’Unione Nazionale Consumatori che in vista della partenza dei saldi invernali – quasi tutti al via domani – ha calcolato l’andamento degli sconti su abbigliamento, calzature e accessori, le voci che tradizionalmente fanno la parte del leone negli acquisti scontati di fine stagione. La voce Abbigliamento segnerà quest’anno sconti medi del 23,5%, un record dal 2011 (quando lo sconto era in media del 19%) a oggi. Sarà possibile fare buoni affari, insomma: bisogna però dimenticare le promozioni al 70%, spesso gonfiate.
L’associazione ha analizzato gli sconti effettivamente praticati dai commercianti dal 2011 al 2016 secondo le rilevazioni dell’Istat e stimato il trend per quest’anno. L’Abbigliamento, con un abbassamento dei prezzi del 23,5%, registra il ribasso invernale più alto mai registrato per questa voce dal 2011 ad oggi, anche se inferiore rispetto a quello degli Indumenti, che segna la riduzione dei prezzi maggiore per questi saldi invernali: -24,9% (il primato si è toccato nel 2015: -25,4%). Un po’ più bassi sono gli sconti per le calzature, i cui prezzi scendono del 23,2%, in rialzo rispetto all’anno precedente (-23%) ma in flessione rispetto al record toccato nel 2015: -23,6%. Il calo minore, come sempre, spetta agli accessori (guanti, cravatte, cinture) che esibiranno in media sconti del 13,9% come lo scorso anno.
Commenta il presidente dell’UNC Massimiliano Dona: “Dall’indagine dell’Unione Nazionale Consumatori emerge che sarà un’annata di buoni sconti rispetto a quelli registrati in passato. In ogni caso, ben diversi da quelli solitamente pubblicizzati in vetrina, 70% e 50%, gonfiati e ben lontani da quelli ufficialmente rilevati dall’Istat. Insomma, l’abitudine di ritoccare il prezzo vecchio, così da alzare la percentuale di sconto ed invogliare maggiormente all’acquisto, permane – conclude Dona – Per questo suggeriamo di guardare sempre al prezzo effettivo da pagare e di non farsi incantare da ribassi troppo elevati”.
