Saldi al via, Confconsumatori: riflettere sull’utilità commerciale di questa tipologia di vendita (Foto Andrea Piacquadio per Pexels)

Saldi al via oggi con previsioni di spesa in calo e qualche disorientamento. Dopo il Black Friday e dopo le spese di Natale, quale appeal hanno le vendite a prezzo scontato in questo particolare periodo dell’anno? È la domanda di fondo che anima diverse analisi, fra le quali quella di Confconsumatori, per la quale bisogna ormai interrogarsi sull’utilità commerciale di questa forma di vendita.

Saldi al via e spese in calo

I saldi stagionali partono oggi, venerdì 5 gennaio, e i consumatori – ricorda Confconsumatori – spenderanno nettamente meno del passato a causa della decisa tensione economica e dal divario tra inflazione reale e salari. Anche il numero dei consumatori che si sono dichiarati pronti ad acquistare a saldo è inferiore alle previsioni del 2023 (anno già piuttosto brutale): si stima che le famiglie italiane abbiano riservato per i saldi una spesa media di 137 euro. 

«Tuttavia – dichiara il presidente nazionale di Confconsumatori, Marco Festelli – è arrivato il momento di una profonda riflessione sull’utilità commerciale di questa tipologia di vendita e anche dei periodi dell’anno in cui può essere prevista. Infatti tra “Black Friday” e vendite promozionali i consumatori appaiono disorientati e scettici sul significato della parola saldo; a questo si aggiunga poi che i saldi dopo il “pieno” delle vendite natalizie hanno ormai poco senso e in molti Paesi i saldi vengono anticipati a prima della fine dell’anno. Invitiamo le famiglie a scelte ponderate e attente che devono necessariamente essere adeguate alle singole capacità di spesa e soprattutto alla valutazione dell’effettività dello sconto».

Saldi, istruzioni per l’uso

Quali accorgimenti per evitare delusioni negli acquisti? Ecco i consigli dell’associazione.

– Comprare possibilmente in negozi abituali, sarà più facile accertarsi della convenienza. Peraltro nelle città in cui i saldi non sono ancora avviati è opportuno fare un giro nel negozio prima dell’avvio della stagione onde verificare il prezzo del bene che interessa.

– Conservare lo scontrino perché il negoziante è obbligato a sostituire l’articolo difettoso anche se vi sono cartelli con dicitura che i capi in svendita non si possono cambiare.

– È obbligatorio esporre nel talloncino il prezzo pieno, la percentuale di sconto e il prezzo scontato.

Confrontare, anche durante i saldi, i prezzi dei vari esercizi.

– Verificare che l’etichetta del capo d’abbigliamento contenga la composizione e le istruzioni per la pulizia.

– La merce a saldo deve essere tenuta fisicamente separata da quella a prezzo pieno.

– Il consumatore ha diritto di provare i capi, esclusa la biancheria intima. Infatti se la taglia è sbagliata il commerciante potrebbe rifiutare la sostituzione perché non si tratta di un difetto.

– Attenzione ai saldi superiori al 50%: potrebbero nascondere fregature, ad esempio merce dell’anno passato: potrebbe essere ugualmente un buon affare purché il negozianti informi il cliente.

– Non farsi ingannare da false informazioni: la garanzia per vizi e difetti è di due anni secondo il Codice del consumo.

– È obbligatorio accettare il pagamento in moneta elettronica.

– Per gli acquisti a distanza oppure online è previsto il diritto di ripensamento da esercitare entro 14 giorni dalla ricezione della merce.

– Segnalare eventuali anomalie al comando dei Vigili urbani e a Confconsumatori attraverso il sito www.confconsumatori.it.


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